CIAMPI, Vincenzo Legrenzio
Nacque nel Piacentino nel Mq e a Piacenza, ove egli studiò probabilmente col maestro di cappella Rondini, successore di F. M. Bazzani, vennero rappresentate le sue prime opere, con cui diede la dimostrazione del suo talento teatrale, poi affinato alla scuola di Napoli quale allievo di F. Durante e L. Leo. Il soggiorno napoletano viene confermato da un primo gruppo di opere rappresentate sulle scene dei teatri partenopei, testimonianza del ricco lavoro che accompagna l'iter del C., attivo, oltre che a Napoli, a Palermo, Venezia, Londra. A Napoli fece rappresentare, a soli diciotto anni, la sua prima opera comica Da un ordine nasce un disordine (libretto di G.A. Federico, teatro dei Fiorentini, autunno 1737) cui fecero seguito ancora su libretto del Federico La Beatrice (teatro Nuovo, sopra Toledo, carnevale 1740) e La Lionara (teatro dei Fiorentini, inverno 1742, in collaborazione con N. Logroscino) quindi La Flaminia (libretto anonimo, teatro Nuovo sopra Toledo, primavera 1743); Arminio (libretto di A. Salvi, ibid., autunno 1744, libretto di F. Navarra, teatro dei Forestieri, secondo il Florimo); L'amor ingegnoso (libretto di A. Palomba, teatro dei Fiorentini, autunno 1745).
Secondo l'Anguissola nel 1746 avrebbe fatto rappresentare al teatro Ducale di Piacenza L'Arcadia in Brenta, melodramma giocoso su testo di C. Goldoni; tuttavia non esistono testimonianze attendibili che consentano di attribuire con certezza al C. la paternità del lavoro, il cui libretto, musicato anche da B. Galuppi, fu rappresentato a Venezia nel maggio 1749, A Piacenza fece rappresentare, sempre secondo l'Anguissola, Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, libretto di C. Goldoni, teatro Ducale, 1747; rappresentato poi al teatro Giustiniani di S. Moisè di Venezia il 26 dic. 1748 con musica anche di B. Galuppi (che tecondo il Grove sarebbe la prima rappresentazione storicamente attendibile); l'opera successivamente modificata e ridotta a intermezzo in due parti e rappresentata nel 1753 all'Opéra di Parigi con il titolo Bertholde à la cour (Manferrari), fu poi rappresentata con successo all'Haymarket Theatre di Londra nel carnevale 1751-52, al teatro Nuovo di Buenos Aires, a Brunswick e in molti teatri italiani. Divenuta rapidamente nota con il titolo di Bertoldo in corte, ispirò Ch.S. Favart per la sua Ninette à la cour (Paris 1755) e J.A. Hiller per L, Löttchen am Hofe (Leipzig 1767) esercitando un considerevole influsso sull'evoluzione dell'opera buffa francese e sulla commedia musicale tedesca.
Non molto si sa della vita del C., e sulla sua attività di compositore le notizie sono spesso incerte e controverse, anche perché fu spesso confuso con il contemporaneo Francesco Ciampi, detto anche fiorentino o napoletano, al quale vennero attribuite opere del C., come testimoniato da un documento trovato dall'Anguissola nella Biblioteca Marciana di Venezia relativo a una disputa sorta tra l'Allacci e il Caffi a proposito di errate attribuzioni di opere ai due Ciampi che nell'elenco manoscritto dei maestri compositori della collezione del Caffi venivano indicati ambedue come toscani e nati nello stesso anno 1729, L'Anguissola tra l'altro fa riferimento ad una presunta permanenza del C. anche a Palermo, desumendo la notizia da una comunicazione fatta da Raffaele Starabba alla Deputazione di storia patria di Palermo il 13 sett. 1877, Questi, illustrando i costumi teatrali palermitani, riferiva in data 15 ott. 1749 "curiose notizie" sull'impresa dei teatro di S. Cecilia. Vi si riferiva tra l'altro dell'assunzione dell'impresa teatrale da parte del marchese Girolamo Filangieri, di don Bartolomeo Grifeo e del duca di Ciminnà e altri nella stagione 1746-47, durante la quale erano stati rappresentati drammi dei Metastasio, in occasione dei quali il C. era stato scritturato come suonatore al cembalo e aveva poi messo in scena la sua opera seria Artaserse (libretto di P. Metastasio, teatro di S. Cecilia, 1747).
Nella stagione di carnevale 1747-48 il C. faceva rappresentare al teatro Tron di S. Casciano in Venezia l'Adriano in Siria (libretto di P. Metastasio), replicato poi nel 1750 al Haymarket Theatre di Londra, ove il compositore si era recato fin dal 1748 con una compagnia di cantanti italiani scritturati dall'impresario Croza.
Ancora a Venezia veniva rappresentata La scuola moderna, ossia la maestra di buon gusto (libretto di A. Palomba, rifatto da C. Goldoni, teatro Giustiniani di S. Moisè, autunno 1748, poi data a Vienna, teatro di corte, 1749).
A Londra fu rappresentata la più fortunata delle sue opere, Gli tre cicisbei ridicoli (libretto di C.A. Vasini, Haymarket Theatre, 14 marzo 1749), in cui era inserita la celeberrima aria "Tre giorni son che Nina", la cui paternità fu di volta in volta attribuita a G.B. Pergolesi, N. Resta, Rinaldo da Capua oltre che allo stesso C., dando origine ad una complessa questione di attribuzione di cui si sono occupati a più riprese musicologi italiani e stranieri tra cui Ph. Spitta, G. Grove, G. Radiciotti, W. B. Squire e F. Walker, per i quali si rinvia ai saggi citati in bibliografia.
Si ricordano inoltre La favoladei tre gobbi (libretto di C. Goldoni, Venezia, teatro Giustiniani di S. Moisè, carnevale 1749; poi con il titolo I tre gobbi innamorati a Parma, teatro Ducale, carnevale 1772-73; inoltre come Li tre gobbi rivali amanti di Madama Vezzosa, Venezia, teatro S. Moisè, autunno 1756, con musica dì autore imprecisato, ma che il Sonneck attribuisce al C., e infine in una versione del libretto modificata da G. Prettini e il titolo Li tre difettosi rivali in amore, Venezia, teatro S. Casciano, autunno 1782).
Su libretto di Metastasio veniva data'a Londra al Haymarket Theatre nel 1754 la Didone abbandonata, drammain tre atti; seguita dal Catone in Utica ancora su libretto di P. Metastasio (Venezia, teatro S. Benedetto, 26 dic. 1756 e Londra, Haymarket Theatre, 1757). Il Manferrari dà come incerto Il trionfo di Camilla (dramma in tre atti rappresentato a Londra al Haymarket Theatre nella primavera del 1750 e in Italia a Venezia presso il teatro Giustiniani di S. Moisè durante il carnevale 1756-57: cfir.Anguissola, p. 13). Inoltre Il chimico (libretto di A. Palomba, Venezia, teatro S. Saniuele, carnevale 1756-57); La clemenza di Tito, (libretto di P. Metastasio, Venezia, teatro Giustiniani di S. Moisè, carnevale 1756-1757); Arsinoe, (libretto di G.B. Galliani, Londra, Haymarket Theatre nel 1758); Gianguir (dramma in tre atti di A. Zeno, Venezia, teatro S. Benedetto, 26 dic. 1759); Amore in caricatura (libretto di C. Goldoni, Venezia, teatro S. Angelo, 18 genn. 1761) e Antigona, dramma serio in tre atti (libretto di G. Roccaforte, Venezia, teatro S. Benedetto, per la fiera dell'Ascensione nell'aprile 1762).
Si ricordano ancora: Amore in caricatura (libretto di C. Goldoni, Venezia, teatro S. Angelo, 18 genn. 1761)e numerose arie scritte per pasticci inglesi rappresentati a Londra (The Captive, Lionello e Clarissa, Maid of the mill, The School forfathers, The summer'stale); gli oratori tutti eseguiti a Venezia: Christus a morte quaesitusetin Calvario inventus (1745circa, probabilmente agli Incurabili); Betulia liberata (1747); Modula mira sacra (1757); Vexillum fidei (1759 e 1762); Virgines prudentes et fatuae (parabola evangelica su testo dell'abate P. Chiari, 1760). Fu autore di composizioni religiose tra cui: Missa solemnis a 4 voci, 1758(Berlino , Deutsche Staatsbibl.., 3609); Te Deum laudamus a 4 voci con strumenti, 1758;(Dresda, Kgl. Musikalien Sammlung, 59) Kirie, Gloriae Te Deum a 4 voci con orchestra (Dresda, Archiv der Kathol. Kirche); Salve Regina a - voci con organo (Vienna, Oesterreichische National-bibliothek, ms. 15926). La musica strumentale - tutta pubblicata a Londra -: Six sonatas for two violins with a thorough bass for the harpsichord... opera prima..., s.d. [ma 1752]; Six sonates for two violins on german flutes with a thorough bass... op. seconda, s.d. [ma 1753]; Six concertos for a hautboy or german flute accomp. with two violins, a tenor, violoncello and a thorough bass for the harpsichord... op. terza, s.d. [ma 1755]; Six concerto's for a german flute or hautboy accomp. with two violins, a tenor, violoncello and a thorough bass for the harpsichord.. op. quarta, s.d. [ma 1757]; Six Ouvertures in nine Parts, for violins, hautboys, french horns, tenor, violoncello and a thorough bass for the harpsichord ... opera quinta, s.d. [ma 1756]; Six solos for a violin with a bass for the harpsichord or violoncello... opera quinta [sic!s.d.], ristampate come Sei sonate a violino solo e basso... opera quinta (Paris s.d.); Six concertos in six parts forthree violins, a tenor with a bass for the harpsichord andvioloncello, opera sesta, s.d. [ma 1755 c.]; Six concertos for the organ or harpsichord with instrumental parts for violins... opera settima, s.d. [ma 1760]; Sonate per cembalo (1751). Inoltre: Sei arie con recitativi accompagnate con violini, tenore e basso (London s.d.), duetti, arie con e senza accompagnamento conservati manoscritti in biblioteche italiane e straniere.
Fonti e Bibl.: F. Florino, La scuola mus. di Napoli e i suoi conservatori, IV, Napoli 1881, pp. 50, 52, 54, 114, 116; P. Spitta, Musikgeschichtl. Aufsätze, Berlin 1894, pp. 147 ss.; W. B. Squire, Tre giorni son che Nina, in Musical Times, 1° apr. 1899; O. G. Sonneck, C. Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno, and Favart's Ninette a la cour..., in Sammelbände der Intern. Musikgesellschaft, XII (1910-1911), pp. 525 ss.; Catal. of printed musicpublished between 1487 and 1800 nowin the British Museum, I, London 1912, pp. 1895, 267; O.G. Sonneck, Bertoldo and Ninette à la cour, in MiscellaneousStudies in thehistory of music. New York 1921, pp. 112-21, 161ss.; G. Radiciotti, Chi è l'autore..., in Musica d'oggi, 1925, pp. 208ss.; C. Anguissola, V.L.C. ..., Monza 1936;F. Walker, Tre giorni son che Nina, in Musical Times, dic. 1949;U. Manferrri, Diz. univ. delle opere mel., I, Firenze 1954, pp. 237 ss.;Ch. Burney. A gen. hist. of music, II, London 1957, pp. 597, 848 s., 852; The Brit. Union Catal. of early music printed before the year 1801, pp. 189 s.; Répértoire international des sources musicales. Einzeldrücke vor 1800, I, pp. 120s., F. J. Fetis, Biogr. univ. des musiciens, II, p. 299;C., Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 341;R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, II, p. 440; Die Musik in Geschichte und Gogenwart, II, pp. 420 s.; Grove's dict. of music and musicians, II, pp. 293 s.; La Musica. Diz., I, p. 403.