LAURO, Vincenzo
Nacque il 1° febbr. 1856 a Palma Campania, presso Napoli, da Agostino, che esercitava la professione legale, e Teresa Peluso. Completati i corsi primari, decise di avviarsi agli studi medici, seguendo l'esempio dello zio paterno Biagio.
Biagio Lauro, di Palma Campania (1817-72), fu un distinto medico napoletano: allievo di D. Minichini, primario negli ospedali degli Incurabili e della Pace, autore di alcune apprezzate pubblicazioni scientifiche, fu chiamato a succedere a P. Ramaglia nell'insegnamento della patologia speciale medica nell'Università partenopea. Affermato professionista, ebbe in cura tra gli altri il re Ferdinando II (Manzi, pp. 71 s.).
Iscrittosi al corso di laurea in medicina e chirurgia dell'Università di Napoli, si interessò in modo particolare agli studi di ostetricia e ginecologia: allievo di O. Morisani, sotto la sua guida si laureò col massimo dei voti e la lode il 14 ag. 1880.
Nominato subito dopo assistente volontario, conseguì nel 1888 la libera docenza in ostetricia e nel 1895 quella in ginecologia, discipline all'epoca distinte tra loro. Attivò inoltre corsi privati di ostetricia, frequentatissimi da specialisti e medici pratici che, incaricati di larga parte dell'assistenza ostetrica sul territorio, necessitavano di aggiornare e perfezionare la loro preparazione scientifica.
Dopo il 1897 effettuò un viaggio di studio in Francia, dove frequentò le cliniche di A. Pinard, il grande studioso della meccanica del parto, e di S. Tarnier, famoso per le modifiche migliorative che aveva apportato al forcipe.
Tornato in Italia, il 25 genn. 1900, superato il relativo concorso, fu nominato professore straordinario di clinica ostetrico-ginecologica presso l'Università di Cagliari. L'anno successivo, però, lasciò l'insegnamento e tornò a Napoli, dove riprese la sua attività professionale. Nel 1902 l'Università partenopea gli conferì l'incarico di ginecologia teoretica, materia che era stata separata da clinica ostetrica. Ben presto però le due materie vennero riunite e il L. lasciò l'incarico, tornando alle lezioni private e alla pratica clinica, affermandosi come un apprezzato specialista.
Formatosi alla prestigiosa scuola di Morisani, il L. fu un brillante specialista: ardito ed esperto operatore, eseguì numerosi interventi di alta chirurgia ginecologica (quali le isterectomie sopravaginali) e ostetrica (come la sinfisiotomia, tradizionale risorsa chirurgica della scuola ostetrica napoletana, che praticò con una metodica personale); illustrò vari procedimenti operatori ai quali aveva apportato contributi tecnici originali e introdusse un nuovo apparecchio nello strumentario ostetrico; fu inoltre uno studioso dei meccanismi del parto e delle caratteristiche anatomiche e fisiopatologiche dei bacini viziati, alla cui conoscenza recò contributi clinici e sperimentali.
Fu autore, oltre che delle 87 voci riguardanti i più vari argomenti ostetrico-ginecologici redatte per il Dizionario pratico delle scienze mediche, di numerose pubblicazioni su periodici della specialità, tra le quali si ricordano: Cisti ovarica complicata ad ascite saccata; ovariotomia; guarigione, in Giorn. internazionale delle scienze mediche, n.s., IV (1882), pp. 1215-1225; Istero-ovariotomia cesarea, ibid., V (1883), pp. 273-278; Un caso di eccessiva inclinazione del bacino, in Annali di ostetricia e ginecologia, VIII (1886), pp. 408-436; Contribuzione allo studio del bacino cifotico; studio teorico-sperimentale sulla viziatura cifotica della pelvi, ibid., pp. 501-538; IX (1887), pp. 29-78, 122-140, 246-279 e Suppl., pp. 8-196; Un caso di doppia invaginazione intestinale nella vita endouterina, ibid., IX (1887), pp. 313-336; Sulla forma e sulle dimensioni del distretto superiore nei bacini infantili; nota preventiva, ibid., pp. 337-343; Sulla rachitide nella vita endouterina, ibid., pp. 385-429; Un altro pelviclisiometro, ibid., pp. 430-474; Del bacino infantile secondo le vedute odierne e delle forze trasformatrici, ibid., X (1888), pp. 529-559; Due casi di eliminazione del laccio elastico e della parte strozzata del peduncolo attraverso la cavità del moncone uterino in seguito d'isterectomia sopravaginale per fibromioma, ibid., XIII (1891), pp. 537-556; Contributo alla etiologia ed alla cura chirurgica dell'ematocele retrouterino, in Atti della R. Acc. medico-chirurgica di Napoli, XLIX (1895), pp. 71-86; Enorme miofibroma sottoperitoneale del fondo dell'utero (kil. 8,750), complicato ad alterazioni degli annessi. Isterectomia sopravaginale alla Schroeder, guarigione, in Arch. di ostetricia e ginecologia, II (1895), pp. 73-95; Un parto cesareo conservatore e due sinfisiotomie (una per nuova indicazione, l'altra con nuovo processo), ibid., pp. 245-265, 437-455, 594-621; Un'altra sinfisiotomia eseguita col mio processo (madre guarita, figlio vivo), ibid., pp. 629-642; Cefalotripsia su testa postica, con un nuovo processo per la craniotomia della base, ibid., III (1896), pp. 177-194; Contribuzione casistica al parto per la fronte e considerazioni, ibid., pp. 497-514, 561-578; Doppia piosalpingovariectomia (guarigione rapidissima); considerazioni cliniche, con speciale riguardo allo zaffo intraddominale, ibid., IV (1897), pp. 513-536; Sul decorso della gravidanza e del feto dopo l'amputazione del collo dell'utero, ibid., V (1898), pp. 331-369; Degenerazione maligna di una cisti dermoide dell'ovaio sinistro; estirpazione e guarigione dall'atto operativo, ibid., pp. 721-771; Indicazioni e tecnica operativa dell'amputazione del collo dell'utero, ibid., VI (1899), pp. 31-40; Esito remoto d'una isterectomia per cancro del collo eseguita col metodo addomino-vaginale, ibid., VIII (1901), pp. 403-418; Contribuzione alla patogenesi e cura degli accessi eclamptici puerperali, ibid., IX (1902), pp. 137-159.
Membro di numerose accademie e società scientifiche, il L. fu tra i soci fondatori della Società italiana di ostetricia e ginecologia, socio ordinario della Società ostetrica di Francia, corrispondente della Società ostetrico-ginecologica di Parigi e membro titolare della Società francese di elettroterapia.
Il L. morì a Napoli il 18 dic. 1924.
Fonti e Bibl.: Necr., in La Clinica ostetrica, XXVII (1925), p. 48; C. Micheli, V. L., in Atti della Soc. italiana di ostetricia e ginecologia, XXVI (1926), pp. 59-65; Napoli, Archivio della famiglia Lauro; A. Guzzoni degli Ancarani, L'Italia ostetrica, Siena 1911, pp. 25 s.; O. Viana - F. Vozza, L'ostetricia e la ginecologia in Italia, Milano 1933, pp. 75 s.; P. Manzi, L'arte di Esculapio in Nola e nei paesi dell'Agro: panorama storico, Nola 1963, p. 74; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte…, II, p. 872.