FERRONI, Vincenzo
Nacque a Tramutola (Potenza) il 17 febbr. 1858 da Nicola e Rosa Cosenza. Si ignora ove abbia iniziato gli studi musicali, ma già nel 1870 lo ritroviamo al conservatorio di Parigi, ove studiò armonia con M. G. A. Savard e, dal 1878, composizione con J. Massenet. Nel 1883 terminò il corso e vinse il primo premio ad un concorso di fuga. Comunque nello stesso conservatorio dal 1876 al 1883 era stato chiamato a tenere come supplente una cattedra di armonia, rivelando così di essere in grado di affrontare la carriera didattica oltre che quella di compositore. Nel 1885 vinse su 613 concorrenti il concorso musicale internazionale, bandito dal quotidiano Le Figaro, con l'Hymne d'un pâtre lydien e da questo momento si dedicò attivamente e con successo alla composizione.
Nel 1888 tornò in Italia e ottenne per concorso il posto di insegnante di composizione al r. conservatorio di Milano, vacante dopo la morte di A. Ponchielli. Di tale conservatorio il F. fu per ventiquattro anni vicedirettore e per alcuni mesi anche direttore. Nel 1929 venne collocato a riposo con il grado di professore emerito e al suo posto fu nominato l'allievo A. Pedrollo; per vari anni fu anche consigliere della casa di riposo per musicisti "G. Verdi".
Apprezzato soprattutto per le sue capacità didattiche, formò molti allievi, tra cui R. Pick-Mangiagalli, I. Montemezzi, G. Gavazzeni, E. Pozzoli, V. Mortari, E. Panizza, G. Farina, F. Lattuada. Nel 1889 partecipò al secondo concorso per opere nuove indetto da E. Sonzogno, e vinse il terzo premio con l'opera Rudello, dramma in un atto su libretto di M. Zucchetti, classificandosi dopo P. Mascagni (Cavalleria rusticana) e G. Spinelli (Labilia). Le tre opere prescelte furono eseguite al teatro Costanzi di Roma e Rudello fu rappresentata l'ultima sera della stagione, il 28 maggio 1890, diretta da L. Mugnone con la partecipazione di R. Stagno e G. Bellincioni. L'opera venne ripresa in seguito nel 1892 al teatro Carcano di Milano e riportò un notevole successo.
Il F. tentò ancora il teatro con Ettore Fieramosca, dramma in tre atti, per il quale scrisse egli stesso il libretto e che, eseguito al teatro Sociale di Como, per la prima volta il 25 genn. 1896, ebbe buon esito. Infine scrisse Il carbonaro, dramma su libretto di R. Carugati, rappresentato per la prima volta al teatro Lirico internazionale di Milano il 19 febbr. 1900. Compose inoltre Zingaresca oppure Chanson de bohémiens su testo proprio, 1909; Silia oppure Gli ardenti, idem, op. 49, s.a., e Lisa Clemens, idem, op. 61, 1913-14 (nessuna di queste fu rappresentata).
L'interesse del F. per il teatro si esaurì con queste tre opere, ma la sua attività compositiva non terminò: scrisse infatti sinfonie, musica da camera, musica per organo, liriche, musica sacra.
Tra le composizioni sinfoniche più importanti vanno menzionate due sinfonie, una in mibemolle e l'altra in domaggiore;l'ouverture Ariosto, premiata a Bruxelles nel 1913; il poema sinfonico Risorgimento, op. 59(1909); la Suite romantica, diretta da G. Martucci ed eseguita dalla Società orchestrale della Scala per la prima volta il 4 maggio 1890; la suite Ellade; i poemi sinfonici Il chiostro insidiato, op. 57, 1918, la Rapsodia spagnola (Bruxelles, s.a.) e infine una fantasia eolica per arpa e piccola orchestra.
Tra le composizioni da camera vanno ricordate: il quartetto in sol maggiore, premiato a Bruxelles nel 1913; i due trii per violino, violoncello e orchestra, uno in re maggiore, l'altro infa minore; il concerto per violino e orchestra Idillio, per violino e pianoforte o arpa, scherzo per violino e pianoforte.
Tra la musica sacra sono da sottolineare: l'Ave Maria, per canto, organo, arpa e violoncello; l'Angelo pallido, per canto e orchestra; e poi ancora fughe a due, tre e quattro parti; composizioni per organo; romanze; pezzi per pianoforte ed altri lavori che, eseguiti in vari occasioni, ebbero felici accoglienze.
Pubblicò i trattati: Fughe vocali, Della forma musicale classica (Milano 1908), un apprezzato Corso dicontrappunto e fuga (Milano 1930), che si distingue per la chiarezza dell'esposizione.
Il F. si spense a Milano il 10 genn. 1934.
Fonti e Bibl.: Chi è 1908, p. 120; ... 1928, p. 218;... 1931, p. 308; Annuario dei musicisti, I, Roma 1913, p. 62; A. Damerini, Corso di contrappunto e fuga, in La Rassegna musicale, XIII (1940), p. 207; C.Gatti; Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte (1778-1963), II, Cronologia, Milano 1964, pp. 245, 247; V.Fraiese, Dal Costanzi all'Opera, IV, Roma 1978, pp. 19; G. Tintori, Duecento anni di teatro alla Scala, 1778-1977, Milano 1979, pp. 264, 266;F. Clément-P. Larousse, Dict. des operas, Paris 1867, pp. 413,989; A. De Angelis, Diz. dei musicisti, p. 209; C.Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 538; Suppl., p. 302; Enc. della musica Ricordi, II, p. 187; La musica, Diz., I, p. 652; Die Musik in Gesch. u. Gegenwart, XVI,coll. 220 s.