DIANO, Vincenzo
Questo pittore, che nel 1769 firmò e datò la tela con Cristo e la samaritana in S. Agostino alla Zecca a Napoli (cfr. Spinosa, 1971), fu fratello di Giacinto, detto il Pozzolano.
Nel 1777 fu tra i docenti che sottoscrissero la richiesta di G. Cestaro a condirettore dell'accademia del disegno: documento nel quale compare anche la firma di Giacinto Diano (cfr. Borzelli, 1900). Nell'ottobre dello stesso anno il pittore, definito "figurista" nella polizza del Banco di S. Spirito, ricevette il pagamento finale per alcuni lavori condotti nel monastero di S. Caterina da Siena a Napoli, tra cui un affresco "nella lamia del parlatorio", raffigurante Debora e Barach, oltre a Puttini ed alle figure allegoriche della Fortezza e della Prudenza: "il tutto come si vede fatto con sommo impegno da esso professore e con grande maestria per cui molto più meriterebbe secondo ci viene assicurato da buoni periti della sua professione. Ma perché detto don Vincenzo gentilmente la passa con il nostro Monastero, si è accontentato di riceversi li suddetti D. 150 come un fiore senza di altro pretendere..." (cfr. Le arti figurative, 1979, pp. 195 s.). Il 21 luglio 1784, poi, ricevette, sempre dalla priora del monastero di S. Caterina da Siena, 60 ducati "in soddisfazione della dipintura a fresco d'un quadro grande con i suoi triangoli fatto nella lamia che cuopre l'atrio avanti la chiesa del nostro Monastero di palmi 13 × 14 meno un quarto, rappresentante il trionfo della Fede con otto lunette attorno di detto quadro dipinte anco a fresco con otto puttini che rappresentano i geroglifici di S. Caterina..." (ibid., p. 198).
Lo Spinosa (1971) ha proposto di attribuire al D. la Cananea e la Samaritana di S. Maria del Buonconsiglio a Capodimonte, il S. Camillo de Lellis di S. Maria a Cappella al Chiatamone e le tele di S. Maria delle Grazie di Cerreto Sannita, raffiguranti l'Ultima Cena e la Cena in Emmaus.
Non si conoscono al momento ulteriori dati biografici.
Fonti e Bibl.: A. Borzelli, L'Accademia del disegno a Napoli nella seconda metà del sec. XVIII, in Napoli nobilissima, IX (1900), p. 111; N. Spinosa, La pittura napol. da Carlo a Ferdinando IV di Borbone, in Storia di Napoli, VIII, Cava dei Tirreni 1971, p. 540 n. 110; Le arti figurative a Napoli nel Settecento, Napoli 1979, pp. 195 s., 198.