CURCIO (Curci), Vincenzo
Nacque a Napoli nel 1735 circa. Scarse sono le notizie rimasteci di questo musicista, maestro di cappella in alcune chiese della sua città, autore di diverse cantate e cultore .della più tipica opera buffa napoletana.
Numerose sue opere furono, infatti, rappresentate nei principali teatri di Napoli e al teatro Tor di Nona di Roma. 16 dell'autunno 1767 l'allestimento al teatro Nuovo sopra Toledo del suo Locreato a spasso, un intermezzo in due parti su testo di anonimo, cui seguì nei primi giorni di febbraio del 1768 al Tor di Nona a Roma la rappresentazione degli intermezzi a quattro voci, su testo di A. Gatta, L'amante della caccia.
Il successo che l'opera doveva aver riportato spinse l'impresario M. Calcagnini, che l'aveva commissionata per la sua stagione al Tor di Nona, ad invitare il C. anche per la stagione successiva. Il 25 genn. 1769 fu rappresentato, infatti, un intermezzo in due parti, sempre su testo di A. Gatta e con dedica a S. Quartaroni duca di Faraone, Domani è carnevale. In seguito alla malattia di papa Clemente XIII le recite furono interrotte il 31 gennaio.
Sempre nell'inverno 1769 al teatro dei Fiorentini di Napoli fu presentata una sua commedia in tre atti, su testo di G: Palomba, Iladri di spirito. Ilteatro dei Fiorentini vide, ancora, nel carnevale 1776 la commedia Glisciocchi presuntuosi, su libretto di P. Mililotti, mentre la cantata Pel giorno natalizio di S. M. Ferdinando IV, il 12 genn. 1772, fu eseguita al teatro S. Carlo.
Presso la biblioteca dell'Accademia nazionale di S. Cecilia è conservata una copia manoscritta ottocentesca (A. Ms. n° 2780) del duetto "Care Zitelle" dall'opera del "Sig.re Curccio" Le due nozze e un sol marito, a lui attribuita.
Il C. morì a Napoli dopo il 1776.
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