CONSOLO, Vincenzo
Scrittore, nato a Sant'Agata di Militello (Messina) il 18 febbraio 1933. Laureato in giurisprudenza, vive dal 1968 a Milano, lavorando alla RAI e collaborando a quotidiani e riviste letterarie.
Ha esordito nella narrativa con il romanzo La ferita dell'aprile (1963), che vede un gruppo di adolescenti, allevati in un orfanotrofio in Sicilia, pervenire alla maturità e alla conoscenza della vita adulta nel confronto con la realtà dell'isola nell'immediato dopoguerra. Il romanzo successivo, Il sorriso dell'ignoto marinaio (1976), in cui si giustappongono resoconto storico, lettere, documenti, forme di teatro popolare, è la fantasiosa rivisitazione di un episodio di storia siciliana, la rivolta contadina di Alcara Li Fusi innescata dallo sbarco dei Mille, su cui si inserisce la vicenda dell'erudito Barone di Mandralisca e della sua progressiva presa di coscienza del dramma dei vinti e degli oppressi. La favola Lunaria (1985) è la rappresentazione fantastica, ambientata nella Palermo barocca, del sogno di un Viceré, figurazione onirica della caduta della luna e delle discussioni che l'evento provoca negli ambienti di corte e accademici. Dopo i racconti La pesca del tonno in Sicilia (1986) e Retablo (1987), C. ha pubblicato Le pietre di Pantalica (1988), raccolta di scene di argomento siciliano, rievocazione di momenti e figure della vita isolana dalla guerra a oggi, commossa contemplazione di una terra di antica civiltà avviata a irrimediabile degrado.
Particolarissimo è il linguaggio di C., tessuto di moduli svariatissimi, ora arcaici e colti, ora dialettali, ora barocchi e preziosi.
Bibl.: A.M. Morace, Per una lettura di Consolo: La ferita dell'aprile, in Tabella di marcia, 2 (aprile 1981), pp. 389-405; G. Amoroso, Narrativa italiana 1975-1988 con vecchie e nuove varianti, Milano 1983, pp. 71-73; Id., V. Consolo, in Letteratura Italiana Contemporanea, iv, Roma 1987, pp. 187-93.