BRIGANTI, Vincenzo
Nacque a Salvitelle (Salerno) il 7 giugno 1766 da Gennaro e da Laura Grassi. A tredici anni fu mandato a Salerno per istruirsi nelle scienze filosofiche e matematiche e tre anni dopo a Napoli per dedicarsi alla medicina e alle scienze naturali; ebbe così la possibilità di accostare maestri illustri dello Studio napoletano come Domenico Cirillo, Vincenzo Petagna, Nicola Andria. Si laureò in medicina nel 1789, ma la vera sua inclinazione restava pur sempre quella per le scienze naturali. Si dedicò quindi ben presto a viaggi di esplorazione naturalistica in varie province del Regno di Napoli raccogliendo soprattutto materiali botanici ed entomologici. Sono dei primi anni del 1800 le sue prime pubblicazioni botaniche; iniziò con testi didattici che divulgavano il sistema e la terminologia linneana. Nel 1809 fu nominato professore aggiunto presso la cattedra di botanica, e si dedicò in special modo alla botanica medica attrezzando allo scopo una ricca collezione di materiali dimostrativi a servizio dei medici e farmacisti. Si comprende quindi che gli venisse successivamente affidato l'insegnamento della materia medica dimostrativa. Ma negli anni successivi il B. si dedicò con crescente impegno alla micologia (scienza alla quale doveva dedicarsi poi anche il figlio Francesco) con contributi che permettono di annoverarlo fra i classici autori di questa disciplina in Italia.
L'opera micologica del B. culminava nella Historia fungorum Regni Neapolitani (1848), pubblicata postuma a Napoli a cura del figlio. Una serie di ricerche è dedicata anche all'illustrazione critica di specie esotiche e di materie vegetali esotiche. Accanto all'attività botanica svolgeva anche un complesso di ricerche zoologiche descrivendo nuovi molluschi, contribuendo alla conoscenza della mosca dell'olivo e di alcuni vermi parassiti e in special modo delle Ligule.Ma il B. non ebbe a cuore soltanto il suo insegnamento e le sue ricerche, perché dedicò vivace attività a problemi più generali della istruzione pubblica. Come membro ordinario della giunta della Pubblica Istruzione curava infatti l'assegnazione delle cattedre universitarie, liceali e dei collegi di tutto il Regno di Napoli, redigeva i regolamenti e proponeva riforme destinate a rendere più efficiente l'insegnamento. A lui si deve se furono migliorate specialmente le attrezzature scientifiche - in particolare mediche, chirurgiche e fisiche - nelle scuole del Regno. Esercitava un ascendente notevole sugli studiosi più giovani sia con le sue lezioni sempre molto affollate, sia con la sua presenza organizzativa. Si spense a Napoli il 5 apr. 1836.
Era membro di molte Accademie scientifiche italiane e straniere. Il Saccardo gli dedicò il genere di Funghi Brigantiella.
Bibl.:[Anonimo], V. B., in Atti del R. Ist. per l'incoraggiam. delle scienze natur., VI (1840), pp. 329-335 (sulla base di un elogio inedito letto da G. Paci il 12 dic. 1839); F. Balsamo-M.Geremicca, Botanici e botanofili napoletani, in Bull. dell'Orto botan. di Napoli, III (1913), pp. 46-47; P. A. Saccardo, La botanica in Italia, I, Venezia 1895, p. 38; II, ibid. 1901, p. 24; F. S. Monticelli, Not. sulla orig. e le vicende del Museo Zoologico della R. Univ. di Napoli, Napoli1905, p. 19, nota 3.