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BORELLI, Vincenzo

di Alberto Maria Ghisalberti - Enciclopedia Italiana (1930)
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BORELLI, Vincenzo

Alberto Maria Ghisalberti

Patriota, nato a Modena il 27 dicembre 1800, morto ivi il 26 maggio 1831. Discendente di agiata famiglia di commercianti, percorse gli studî legali e fu notaio. Amico di liberali e liberale egli stesso, andò immune dalla reazione ducale seguita ai moti del 1821, della quale invece fu vittima suo fratello Giuseppe, costretto ad esulare. Non ebbe parte nella cospirazione di Ciro Menotti, ma il 6 febbraio 1831, fuggito il duca, chiese la liberazione dei detenuti politici, e stese l'atto legale, dettato da Biagio Nardi, con il quale si dichiarava la decadenza di Francesco IV. La sua limitata partecipazione agli avvenimenti gli fece sperare l'immunità; ma il tribunale militare lo condannò a morte con gli altri rei di aver partecipato all'effimera rivoluzione, che momentaneamente aveva privato il duca del trono. Nel processo assunse piena la responsabilità dei suoi atti e disse di non essere affatto pentito. Mutata la pena agli altri, fu confermata il 21 maggio per i soli Menotti e Borelli, che furono impiccati, primo il Borelli, la mattina del 26. Invano il ciambellano di corte Francesco Guidelli ne aveva chiesto la grazia. Dal patibolo protestò contro l'ingiustizia e invitò il popolo a muoversi in sua difesa. Il suo corpo fu sepolto nel cimitero di S. Cataldo, nella fossa dei giustiziati. Dai più la sua morte fu considerata un assassinio legale.

Bibl.: G. Silingardi, Ciro Menotti e la rivoluzione dell'anno 1831 in Modena, Firenze 1881; G. Sforza, La rivoluzione del 1831 nel ducato di Modena, Roma 1909.

Vedi anche
Alfònso IV d'Este duca di Modena e Reggio Figlio (Modena 1634 - ivi 1662) di Francesco I, cui successe nel 1658; il matrimonio (1655) con Laura Martinozzi, nipote del Mazzarino, gli valse (1658) la carica di generalissimo dei Francesi in Italia e la facoltà di concludere lega con Venezia. Rinunciò alla patente di generalissimo l'anno successivo, ... Alfònso II d'Este duca di Ferrara, Modena e Reggio Combatté contro i turchi al fianco dell'imperatore Ferdinando I d'Austria per la riconquista dell'Ungheria, ma non riuscì a ottenere in cambio il titolo di granduca, dopo la sua morte Ferrara passò allo Stato pontificio. Vita e attività Figlio (Ferrara 1533 - ivi 1597) di Ercole II e di Renata di Francia, ... Biagio Nardi Patriota (Apella, Licciana, 1768 - Corfù 1835); ordinato prete (1790), abbandonò poi (1796) la carriera ecclesiastica per darsi all'avvocatura. In seguito ai moti del 1831, eletto dittatore di Modena e provincia, formulò l'atto di decadenza della casa ducale di Modena (9 febbr.); successivamente, favorì ...
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Altri risultati per BORELLI, Vincenzo
  • Borèlli, Vincenzo
    Enciclopedia on line
    Notaio, patriota (Modena 1786 - ivi 1831); di sentimenti liberali, redasse (6 febbr. 1831) l'atto legale, dettato da Biagio Nardi, con il quale si dichiarava la decadenza del duca Francesco IV di Modena. Alla restaurazione, fu giustiziato.
  • BORELLI, Vincenzo
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 12 (1971)
    Bruno Di Porto Nato a Modena il 5 genn. 1786 da Giulio e da Maria Malmusi, si laureò in giurisprudenza all'università di Bologna nel 1806 ed esercitò la professione di notaio. Verso il 1822 fu colpito da una parziale forma di paralisi. Sebbene di idee liberali, il B. non partecipò alla cospirazione ...
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