• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

ABBATI, Vincenzo

di Costanza Lorenzetti - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)
  • Condividi

ABBATI, Vincenzo

Costanza Lorenzetti

Nato a Napoli nel 1803, dal 1822 al 1826 fu iscritto alla scuola di scenografia del R. Istituto di Belle Arti di Napoli, ove con S. Cammarano ed altri studiò sotto la guida di A. Niccolini, allora professore di scenografia. Frequentò anche lo studio di L. N. Lemasle, scenografo del teatro San Carlo. Alla prima Mostra borbonica (1826) espose la Veduta di un sotterraneo dell'infelice Andrea d'Ungheria nella cappella Minutolo, copiata da L. N. Lemasle, e una Veduta del Salone dei gessi del R. Istituto di Belle Arti.Verso il 1843 lavorò a Graz; fu poi a Firenze e, fino al 1859, a Venezia, dove esegui varie opere per commissione della duchessa di Berry, di cui fu pittore di corte. I suoi quadri per la maggior parte sono interni di chiese, dipinti con abilità prospettica e con buoni effetti di luce. Anche i suoi paesaggi furono molto stimati.

Tra le tele di maggiore importanza vanno ricordate: Monumento di Don Pedro nella cattedrale di Palermo, esposto a Venezia nel 1844, Coro di frati in Sant'Efremo a Napoli, Interno della Chiesa dei Frari, Cappella Minutolo, Cappella reale Palatina, Grotta di Posillipo, Veduta di Capri al chiaro di luna.Le ultime quattro furono esposte a Venezia nel 1844 e fanno parte dei lavori eseguiti per conto della duchessa di Berry. Nella Esposizione veneziana del 1846 l'A. espose tre dipinti: Interno di una chiesa con processione di Crociati, Galileo trattenuto dagli inquisitori, Casa di marinai napoletani. Nel 1847 esegui per il veneziano Zopetti La sepoltura di Giovanni da Procida, e nel 1859 a Napoli La Cappella di S. Domenico Maggiore.

Fu nominato nel 1859 professore onorario dell'Istituto di Belle Arti di Napoli. Vi mori nel 1866.

Fonti e Bibl.: G. Filangieri di Satriano, Documenti per la storia, le arti e le industrie delle provincie napoletane, V, Napoli 1891, p. 357; F. Napier, Notes on modern painting at Naples,London 1855, pp. 119-121 (cfr. trad. ital. di S. d'Ambrosio, Pittura napoletana dell'Ottocento,Napoli 1956, pp. 100-101); C. T. Dalbono, Ultima mostra di belle arti in Napoli,Napoli 1859, p. 45;C. Lorenzetti, L'accad. di belle arti di Napoli,Firenze 1954, pp. 241, 273; E. Lavagnino, L'Arte moderna,I, Torino 1956, p. 453; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Küstler,I, p. 11; A. M. Comanducci, Diz. illustrato dei Pittori e incisori ital. moderni,Milano 1945, p. 2; U. Galetti-E. Camesasca, Encicl. della pitt. ital.,I, p. 4.

Vedi anche
Lojàcono, Francesco Lojàcono ‹-i̯à-›, Francesco. - Pittore (Palermo 1838 - ivi 1915). Fu il più importante paesaggista siciliano. Allievo di F. Palizzi a Napoli, lavorò sia in questa città sia a Palermo, dedicandosi alla pittura di paesaggio (Presso il Vesuvio, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna; Veduta di Palermo, ... Giuseppe Cammarano Pittore (Sciacca 1766 - Napoli 1850), figlio di Vincenzo; attore e scenografo, divenne (1806) prof. nell'Istituto di belle arti di Napoli; abile frescante, moderò le forme neoclassiche con vivacità coloristica settecentesca; fu anche buon ritrattista. Opere nelle reggie di Napoli e Caserta, nel teatro ... Edoardo Dalbòno Dalbòno, Edoardo. - Pittore italiano (Napoli 1841 - ivi 1915). Studiò a Roma con l'incisore L. Marchetti e a Napoli con G. N. Palizzi. Esordì con quadri di soggetto storico, ma fu soprattutto noto per i paesaggi, per le marine e le scene di genere. Fu anche illustratore di libri e riviste. Palizzi, Filippo Pittore (Vasto 1818 - Napoli 1899). Rinnovatore della pittura napoletana ottocentesca, Palizzi, Filippo abbandonò lo stile accademico per dedicarsi allo studio del vero, soprattutto di paesaggi e di animali, in sintonia con le contemporanee esperienze francesi, orientando la sua pittura verso un realismo ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Arti visive
Tag
  • GIOVANNI DA PROCIDA
  • ANDREA D'UNGHERIA
  • CROCIATI
  • FIRENZE
  • VENEZIA
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali