GATTESCHI, Vincenzio
Discendeva da una delle famiglie più illustri di Pistoia, dove nacque il 26 luglio 1574 da Piero di Tommaso e da Fulvia d'Antonio Ricciardi. Dopo aver sposato Lisa di Benedetto Cellesi, seguendo le orme del padre (che fu gonfaloniere prima nel luglio del 1585 poi nel marzo del 1589), il G., oltre a ottenere tale incarico nel maggio del 1617, ricoprì varie cariche pubbliche sempre in ambito cittadino, comparendo nel Consiglio del marzo 1621 e come membro dei Proposti nel luglio 1621.
Risulta fosse in contatto con gli eruditi e i notabili della città, come Jacopo Corsi, Cosimo Bichi, Tommaso Montemagni, monsignor Angelo Capponi, don Virginio Orsini, Clemente Vitelli, il marchese Matteo Botti, il capitano Alfonso Brunozzi e altri. Tali notizie, utili per individuare gli ambienti frequentati dal G., ci derivano prevalentemente dalle sue poesie, parte delle quali fu da lui pubblicata.
Il volume Delle rime di V. Gatteschi da Pistoia. Parte prima fu dato alle stampe a Firenze nel 1611 (nonostante il G. si mostrasse assai restio ad affrontare l'operazione editoriale, come ricorda l'amico T. Montemagni, curatore del volume), con un'introduzione di dedica all'abate Angelo Capponi.
Si tratta di 30 sonetti, 11 canzoni, 15 quartine, 6 canzonette, 6 madrigali, poche ottave e un breve poemetto. Alla produzione poetica edita sono da aggiungere 74 sonetti, 8 canzoni, 5 canzonette, una sestina lirica e una poesia in sestine semplici, conservati nella Biblioteca comunale Forteguerriana di Pistoia (cod. B.90): un canzoniere non autografo e introdotto da una breve lettera dedicatoria (datata 11 genn. 1599) che consente di attribuire i versi alla produzione giovanile del Gatteschi.
Le rime, sia quelle dell'edizione a stampa, sia quelle del codice forteguerriano, trattano in prevalenza argomento amoroso e, assecondando il gusto dell'epoca, si rifanno alla tipologia consueta ai canzonieri cinquecenteschi, anche se i motivi cari alla lirica petrarchista finiscono per assumere toni decisamente barocchi, con evidenti richiami stilistici a G. Chiabrera. Molte anche le composizioni d'ambientazione pastorale e mitologica che, oltre il puro convenzionalismo, rivelano un'approfondita conoscenza e una lunga frequentazione dei classici, mentre sono presenti in minor numero, ma conformi al gusto dell'epoca, le rime religiose e le graduatorie che, al di là dell'occasione per cui furono composte, si mostrano ispirate a finalità encomiastiche; tra queste, inseriti nel canzoniere edito, i versi per le nozze (1600) di Enrico IV re di Francia e Maria de' Medici, figlia del granduca Francesco.
Appartiene alla stessa tipologia, ma sembra risalire a una produzione addirittura precedente, L'Enea, in ventuno ottave, inserite in Francesco Bracciolini, L'Enea, squadra comandata dal… capitano A. Brunozzi nelle nozze del… gran prencipe di Toscana (Firenze 1608, p. 17); ed è ricordata dal Capponi (1874) anche una Canzone nell'esequie di d. Francesco Medici con dedica a Donato Dell'Antella, compresa nella raccolta Urbis Pistoriensis monodiae funerales (Firenze 1614).
Da un carteggio, conservato secondo il Capponi (1878) in casa Gatteschi ma che già lo Zaccagnini dava per perduto, emerge la passione per i classici, soprattutto per gli autori greci.
Rimase inedita, forse pronta per le stampe, la traduzione della Politica di Giusto Lipsio, conservata ora nella Biblioteca Forteguerriana. Smarrita dopo la morte del G., fu rinvenuta nel 1633 da Pistoletto Gatteschi "Accademico Insipido fra' Risvegliati", il quale nel 1667 la preparò per la pubblicazione con l'intenzione di dedicarla al pistoiese papa Clemente IX Rospigliosi, ma il progetto non fu realizzato.
Il G. morì a Pistoia il 29 ott. 1621.
Fonti e Bibl.: F.A. Zaccaria, Bibliotheca Pistoriensis, Torino 1752, p. 200; V. Capponi, Bibliografia pistoiese, Pistoia 1874, pp. 201 s.; Id., Biografia pistoiese, ibid. 1878, pp. 206 s.; O. Targioni Tozzetti, Antologia della poesia italiana, Livorno 1883, pp. 379-381; G. Zaccagnini, V. G., un ignoto poeta pistoiese del sec. XVI, in Bullettino storico pistoiese, VII (1905), pp. 25-34.