Filologo e storico (Firenze 1515 - ivi 1580); benedettino, priore del suo monastero in Firenze. Filologo singolarmente dotato, membro della commissione deputata alla correzione del Decameron (arbitraria e inutile manomissione del testo, 1573), scrisse in quell'occasione Annotazioni e discorsi sopra alcuni luoghi del D., di molto pregio. Nel 1572 curò un'ediz. del Novellino; notevoli gli studî sulla storia più antica di Firenze (Discorsi, 1584-85). Studioso di Dante, il B. dichiarò francamente la sua ammirazione per "il poeta come poeta e non come filosofo e come teologo"; aggiungendo peraltro che gli sembrava "una quasi divinità d'ingegno l'aver saputo e potuto innestare" le parti filosofiche e teologiche della Commedia "di sorta che servano al bisogno del poema con grazia e leggiadria".