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VINCENNES

di Valeria BLAIS - Heléne M. CASTELL BALTRUSAITIS - - Enciclopedia Italiana (1937)
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VINCENNES (A. T., 30-31)

Valeria BLAIS
Heléne M. CASTELL BALTRUSAITIS

Città della Francia, capoluogo di cantone del dipartimento della Senna. Sorge a oriente di Parigi al limite del bosco di Vincennes, emulo di quello di Blois e meta di passeggiate dei Parigini. È importante centro militare ed ha alcuni stabilimenti industriali. È allacciata a Parigi con mezzi di trasporto rapidi e. frequenti.

Non si conoscono con precisione le origini di Vincennes. Luigi VII vi fece costruire in mezzo al bosco, dal lato che domina la Marna, un padiglione di caccia; Filippo Augusto vi fece fare una dimora più ampia, dove San Luigi si compiaceva spesso di dimorare. L'attuale edificio data dalla seconda metà del sec. XIV. Luigi XI utilizzò per primo il castello come prigione di stato, nella quale furono spesso rinchiusi illustri prigionieri. Nel 1784 la prigione, che era considerata come succursale della Bastiglia, fu soppressa.

Monumenti. - Pochi monumenti hanno avuto nella storia di Francia una parte così importante come quella del castello di Vincennes. Fondato sin dal sec. XII, fu residenza reale, fortezza, arsenale, prigione e subì numerose trasformazioni nel corso dei secoli; ma conserva tuttavia mirabili parti d'architettura militare, religiosa e civile. Il castello di Filippo VI, iniziato con il mastio nel 1337, ripreso da Carlo V nel 1364, costituisce, nonostante le aggiunte e le mutilazioni, il nucleo, l'ossatura dell'attuale edificio.

Risalgono a quel periodo la cinta e le torri, il completamento del mastio e il corpo della Sainte Chapelle. Le fortificazioni di Vincennes per la disposizione e l'organizzazione delle difese costituiscono secondo l'espressione del Viollet-le-Duc, una fortezza tipo. La cinta forma un grande parallelogramma di 375 per 175 m., circondato da profondi fossati; contava nove torri di uguale altezza, una sola delle quali, la torre d'ingresso o torre principale, non fu rasa al suolo nel 1808, quando il castello fu trasformato in arsenale. Ogni torre era una cittadella indipendente. Il mastio, sito a nord-ovest, è una costruzione formidabile a pianta quadrata, alta 52 m., munita di torrette d'angolo a cinque piani e difesa da una propria corte. Vi si accedeva per un ponte levatoio tra due garitte aggettanti da un castello fortificato, costituito da due torri rotonde, ancora esistenti.

Di fronte al mastio Carlo V pose nel 1379 la prima pietra della Sainte-Chapelle, spesso paragonata a quella di Parigi. I lavori, iniziati dall'abside, sospesi e poi ripresi nel 1400, furono proseguiti sotto Francesco I e terminati tra il 1548 e il 1551 sotto la direzione di Philibert de Lorme, regnante Enrico II. Sebbene terminata nel periodo del Rinascimento, il suo stile è quello della fine del sec. XIV, giacché le transizioni tra i varî periodi furono così abili da conservarle una grande unità. Edificio di una grazia squisita, fu purtroppo completamente restaurato tra il 1852 e il 1888. È una grande navata a sei campate, sostenuta da contrafforti, tra i quali si aprono grandi finestre; la vòlta fu aggiunta da Philibert de Lorme. Nel coro mirabili vetrate, lungamente attribuite a Jean Cousin. La facciata a tre piani, di stile gotico fiorito, è fiancheggiata da torrette. Il portale maggiore perdette l'impronta originaria; anche la guglia che sormonta l'edificio è sparita.

Gli appartamenti di Luigi XI furono demoliti nel 1610. Il castello di Luigi XIV, su progetto del Le Vau, che comprendeva l'edificio di Luigi XIII, constava di due padiglioni simmetrici; quello del re non ha più nulla della primitiva decorazione; quello della regina conserva la scala d'onore; nelle sale di guardia del Mazzarino e della regina madre, belle cornici di porte scolpite. Il colonnato che congiungeva le due ali fu abbattuto nel 1840, alla trasformazione del vecchio castello in forte moderno.

Dal 1921 sono state sistemate nel padiglione della regina la biblioteca e il museo della guerra mondiale.

Bibl.: Poncet de la Grave, Vincennes et ses dépendances, Parigi 1807; A. de Beauchamp, Histoire du donjon et du château de Vincennes, ivi 1815; E. Viollet-le-Duc, Dict. raisonné de l'architecture française, ivi 1866; J. de Varaville, Histoire du Château de Vincennes, ivi 1890; E. Lemarchand, Le château de Vincennes, ivi 1907; F. de Fossa, Le château historique de Vincennes, ivi 1909; M. Roy, Artistes et monuments de la Renaissance en France, ivi 1929.

Vedi anche
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