Scrittore francese (Saint-Brieuc, Bretagna, 1838 - Parigi 1889). Spirito geniale e bizzarro, amico di Baudelaire e di Wagner, idealista e cattolico, si staccò nettamente dall'ambiente letterario contemporaneo, rivoluzionario e positivista. Le sue prime opere (Premières poésies, 1859; il romanzo teosofico Isis, 1862; ecc.) non uscirono da una stretta cerchia d'amici; conquistò a fatica, e tra le angustie della povertà, una certa rinomanza con i Contes cruels (1883), cui seguirono Ève future (1886), Tribulat Bonhomet (1887), Histoires insolites e Nouveaux contes cruels (entrambi 1888), e il dramma simbolico Axël (post., 1890). Fu incluso da P. Verlaine tra i poètes maudits.