VILLENEUVE-lès-Avignon (A. T., 35-36)
Cittadina della Francia meridionale, nel dipartimento del Gard, situata a 25 m. s. m., su una piccola altura, presso la riva destra del Rodano, di contro ad Avignone. Nel 1931 contava 3635 ab. La città, che prima del sec. XIV aveva solo un'abbazia benedettina sita sul Puy SaintAndaon, di cui rimane la sola chiesa romanica del Bénezet, partecipò alla gloria di Avignone. Di fronte alla città dei papi e ad essa collegata dal ponte di Saint-Bénezet, s'innalzava la città regia, munita di una formidabile rocca: i cardinali vi edificarono palazzi e istituti; e nonostante le distruzioni e i rimaneggiamenti, Villeneuve offre tuttora un complesso grandioso e pittoresco.
Delle fortificazioni, di arte "francese", nuova in Provenza, iniziate tra il 1293 e il 1307, rimane la torre detta di Filippo il Bello, inizialmente ad un unico piano, poi sopraelevata (circa 1366) e sormontata da un terrazzo a piombatoi e garette. Risale alla stessa epoca il forte di SaintAndré, intorno al Puy Saint-Andaon, una delle più considerevoli testimonianze dell'architettura militare.
Tra la rocca e il fiume, i cardinali elevarono ben 15 palazzi, molti ormai scomparsi: mezze fortezze di tipo italiano, con cortile interno la cappella e la sala di udienza, detta grande tinello, ne costituivano le parti essenziali. Tra i palazzi superstiti, più o meno manomessi, vanno citati: il palazzo del cardinale Arnaldo de Via, già costruito nel 1322, trasformato lui vivo in collegiata; quello d' Innocenzo VI, ampliato e divenuto certosa; quello di Bertrand de Deaux, ricostruito nel sec. XVIII; e finalmente il palazzo del cardinale Rossi de Giffone, il più monumentale di tutti.
La collegiata fu fondata nel 1331 dal cardinale Arnaldo de Via, nel proprio palazzo. La chiesa, già cappella sepolcrale del cardinale, consacrata nel 1330, fu orientata, completata e sormontata da un beffroi un trent'anni dopo. Il lato settentrionale del chiostro è piuttosto piccolo. Refettorio, sala capitolare, scale, logge furono sistemati nell'antico palazzo. Nel ricco tesoro si trova una celebre Madonna in avorio, del 1335; del sepolcro del cardinale, opera di Jean Lavenier, rimane la sola statua giacente, oggi nella cappella delle reliquie.
La certosa del Val-de-Bénédiction, la più grande delle certose, fu fondata nel 1356 da Innocenzo VI nel proprio palazzo. Vi si distinguono tre costruzioni che vanno dal 1342 al 1372. Del primitivo palazzo rimangono la cappella con affreschi dipinti tra il 1352 e il 1362 e la sala del "grande tinello", divenuta nel sec. XVIII refettorio. La fondazione di Innocenzo VI comprendeva la chiesa dalla facciata spoglia, a tre campate, abside poligonale, ampliata dall'aggiunta di cappelle radianti; la chiesa è munita di un campanile e comunica attraverso tre porte con il piccolo chiostro, molto ben conservato. Questo era prolungato dal grande chiostro, rifatto nel sec. XVII. Cresciuta l'importanza della certosa, fu dotata nel 1372 del chiostro di S. Giovanni, restaurato nel sec. XVII, con un'elegante rotonda al centro. Alcuni degli annessi, foresteria, ospizio, panetteria, rimaneggiati nel sec. XVIII, si sono conservati abbastanza bene. Nella cappella della SS. Trinità la tomba del papa, elevata lui vivo, vera opera architettonica, eleva i suoi pinnacoli e le sue guglie a nove metri al di sopra della statua giacente.
Il museo riordinato nell'ospizio, oltre a opere d'interesse secondario, conta la celebre Incoronazione della Madonna, commessa nel 1453 a Enguerrand Charonton, una delle pitture più rappresentative del sec. XV, e una copia della Pietà monumentale, ora al Louvre, capolavoro della scuola avignonese.
Bibl.: M. Viollet-le-Duc, Dict. raisonné de l'architecture française, Parigi 1864; Abbé Goiffon, Villeneuve-lès-Avignon, son abbaye, sa chartreuse, ecc., Nîmes 1884; L.-H. Labande, Bibliographie vauclusienne, 1894-1905; Catalogue du Musée municipal de Villeneuve-lès-Avignon, 1896; Abbé A. Requin, L'école avignonnaise de peinture, in Revue d'art ancien et moderne, XVI (1904), pp. 89-104, 201-18; J. Formigé, Rapport sur la Chartreuse de Villeneuve-lès-Avignon, Parigi 1909; Abbé Valla, Guide du voyageur à Villeneuve, 2ª ed., Montpellier 1919; A. Chagy, Avignon et Villeneuve, Lione 1929; A. Hallays, Avignon et le Comtat venaissin, 4ª ed., Parigi 1929; F. Benoit, Villeneuve-lès-Avignon, ivi 1930; R. Doré, l'art en Provence, dans le Comtat venaissin et dans le Comtat de Nice, ivi 1930; L. Duhamel, La tour Philippe le Bel à Villeneuve-lès-Avignon, s. l. n. a.; J. Girard, L'art de la Provence, Parigi s. a.