VILLENA
Località della Spagna in provincia di Alicante. Si conoscono a V. diversi insediamenti della tarda Età del Bronzo appartenenti all'ultima fase della Cultura del Argar. Il più importante di questi villaggi è il Cabezo Redondo.
Nel marzo del 1963 venne ritrovato in questo insediamento un ripostiglio di gioielli, trentacinque pezzi, in oro, tra cui un diadema, tre bracciali, tredici anelli, frammenti varî e un lingotto d'oro.
Nell'ottobre del 1963 venne scoperto un secondo ripostiglio nascosto nella Rambla del Panadero dove non esistono tracce d'insediamento antico. Sono pezzi d'oro, del peso complessivo di 16 kg, nascosti dentro un vaso fittile. A questo ripostiglio il Tarradel ha dato il nome di "tesoro regale". In genere si tratta di pezzi di un servizio da tavola, undici coppe, cinque bottiglie, pezzi d'ornamento forse di uno scettro, ventotto bracciali e un anello di ferro.
La contemporaneità dei due ripostigli è sicura nonché i rapporti con altri ritrovamenti spagnoli in area della Cultura del Argar (necropoli di Orihuela in Murcia, oreficerie di Orce in Granada, ecc.). I vasi a calotta mostrano l'ornamentazione a puntini o perline, lavorate a sbalzo, note già nell'elmo di Alcaudete de las Fuentes (Museo Valencia de Don Juan, Madrid). I bracciali con perline a decorazione dentata sono noti in altri ritrovamenti di oreficerie in Spagna benché in genere giudicati più recenti.
Certe tecniche, come il lavoro a sbalzo su forma, si conoscono pure nella Germania meridionale benché siano un po' più recenti dei ritrovamenti spagnoli. Questi sarebbero da riportare verso i secoli IX-VIII a. C. ma in un mondo culturale che mantenne usi e tecniche dell'Età del Bronzo e con un gusto che mostra sufficientemente sia la diversità con le oreficerie della cosiddetta area tartessica, sia l'appartenenza ad un momento anteriore alla diffusione delle oreficerie orientalizzanti, ad opera del commercio fenicio, note nell'area del ripostiglio di Javea. Il ripostiglio della Rambla del Panadero ci ha mostrato anche un aspetto sconosciuto delle possibilità economiche dei capi indigeni, in un area non nota come produttrice d'oro, provinciale rispetto alla Cultura del Argar e periferica rispetto al mondo tartessico, che aiuta a capire la seriore attività di mercanti orientali fenici o greci.
Bibl.: J. Maluquer de Motes, El tesoro de Villena, in La Gaceta Ilustrada, dicembre 1963; J. M. Soler Garcia, El tesoro de Villena, Madrid 1964 (pubbl. 19657; M. Tarradell, Sobre el tesoro real de Villena, in Saitabi, XIV, 1964 (pubbl. 1966), pp. 3-12; J. M. Soler Garcia, El oro de los Tesoros de Villena, Valenza 1969.
(A. Balil - M. Pellicer)