VILLA GIULIA, Pittore di
Ceramografo attico che deriva il nome dal cratere a campana del Museo di Villa Giulia, (v. roma, Sez. l, ii, 2), trovato a Falerii, con donne danzanti. Egli è uno di quei manieristi seguaci di Douris che lavorano un po' prima della metà del V sec. a. C.
I circa novanta vasi da lui dipinti provengono sia dalla Grecia che dall'Italia e comprendono molte forme, senza una speciale predilezione per taluna di esse. Tra i vasi più importanti è quello su menzionato di Villa Giulia che è forse l'opera più cospicua dell'artista, nella quale il suo disegno ordinato e lindo, dal tratto deciso e scorrevole, dalle figure calme e spaziate dimostra l'alta qualità dell'artista. I suoi soggetti tendono sempre a rappresentare figure calme, ciò in contrapposto al contemporaneo Pittore dei Niobidi che invece predilige le scene movimentate. Altro vaso notevole è quello della Galleria Puškin di Mosca con Dioniso infante e Hermes, nel quale il messaggero degli dèi appare seduto; così pure il frammento di Corinto con Teseo e il cratere di New York con Apollo, Artemide e Latona, con uno di quegli aggruppamenti a tre figure di moda in questa epoca.
Egli ripete spesso le figure trovate, così che si incontrano sovente medesimi schemi su vasi diversi, e del pari è monotono nei drappeggi che esegue costantemente con il medesimo svolgimento: in tal modo per esempio il Dioniso infante con Hermes del cratere di Mosca si trova ripetuto su uno di Londra.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig., 1942, p. 401 ss.; G. M. A. Richter, Attic Red-Figured Vases, New Haven 1945, p. 104 s.
Seguono altri ceramografi che sono stati denominati da pezzi tipici conservati nello stesso museo: