VILFREDO il Peloso
Conte di Barcellona (circa 873-898). È ritenuto capostipite della dinastia dei conti di Barcellona, più tardi re d'Aragona. La sua figura è, per la Catalogna, quella d'un eroe nazionale, ciò che spiega come la leggenda se ne sia impadronita fino dai primi tempi. Il suo governo rappresenta il primo passo verso l'unità catalana, poiché, oltre alla contea di BarcellonaAusona, riunì, per via ereditaria, sotto il suo scettro quelle di Urgell, Cerdagna-Conflent e Gerona-Besalú, cioè quasi tutto il territorio catalano. Assunse anche la carica di marchese della Marca Hispanica. Fu prode e audace guerriero, e saggio restauratore: lottò con vantaggio contro i Saraceni assicurandosi il possesso delle contrade di Ripoll e Ausona, conquistando il Monserrato, portando le frontiere dei suoi stati fino ai territorî prossimi a Tarragona. Il suo nome va specialmente unito alla consacrazione e dotazione di S. Maria di Ripoll (888). Se non fu, come si è preteso, il primo conte di Barcellona indipendente dal dominio franco, certo il suo governo indica l'esistenza d'uno spirito antifranco; alla sua morte dispose dei suoi stati che lasciò divisi tra i figli. Fu seppellito nel monastero di Ripoll.
Bibl.: Gesta comitum barcinonensium, a cura di Barrau Dihigo e J. Massó Torrents, Barcellona 1925, passim; P. de Bofarull, Los condes de Barcelona vindicados, I, ivi 1836, pp. 1-46; J. Calmette, Les origines de la première maison comtale de Barcelone, in Mélanges d'archéologie et d'histoire, XX (1900), p. 299 segg.; id., Notes sur Wilfred le Velu, in Revista de archivos, bibliotecas y museos, V (1901), pp. 442-51. Cfr. inoltre: A. Rovira i Virgili, La genealogia de Guifré I, comte de Barcelona i de la seva muller Guinedilda, in Revista de Catalunia, X (1929), pp. 288-96.