VILARAS Giovanni ('Ιωάννης Βηλαρᾶς)
Poeta neogreco, nato a Giannina nel 1771, laureatosi in medicina all'università di Padova, fu medico di Velì pascià figlio del famoso Alì, che seguì nelle varie residenze. Ritornato con lui a Giannina, perdette tutte le sue sostanze nell'incendio della città durante l'ultima lotta di Alì pascià contro il sultano: morì nella miseria a Tselepovo nel 1823.
Scrisse poesie amorose, satiriche, favole ed enigmi, poesie di occasione, un poemetto contro le donne e una traduzione della Batracomiomachia. Pur sotto l'influenza dell'Arcadia e della favolistica lafontainiana e italiana, egli adombra alla corte del fiero pascià di Giannina in versi armoniosi le più amare ironie. Fautore della lingua volgare, nelle sue lettere e in un trattatello intitolato La lingua romaika (H Pομεηχη γλοσα 1814) propose una radicale riforma dell'ortografia (senza spiriti e accenti, senza omega e consonanti doppie, ecc.).
Ediz.: Poesie, con prologo di G. Zervos, Atene, 1916; Tutte le Opere, per cura di G. Vavaretos, Atene 1936, con molti testi inediti e ricca bibliografia.