Scrittore russo (n. Mosca 1962), tra i più noti e amati della Russia post-sovietica; schivo e appartato, cultore delle filosofie orientali e della meditazione zen, ha interrotto gli studi di ingegneria aeronautica per consacrarsi alla scrittura. Nel 1993, con una raccolta di racconti giovanili, ha vinto il più importante premio letterario russo; nel contempo aveva esordito anche come romanziere con Omon Ra (1992; trad. it. 1999), in cui già si manifesta il suo stile inconfondibile, che mescola satira feroce e sublime misticismo. I libri di P., spesso costruiti secondo le regole della science-fiction, fondono la rappresentazione grottesca della società moderna (di ascendenza gogoliana) con meditazioni metafisiche sul senso della vita e sul destino dell'uomo. Tra questi: Čapàev i Pustotà (1996; trad. it. Il mignolo di Buddha, 2001); Zeltaja strela (1998; trad. it. La freccia gialla, 2005); Generation P (1999; trad. it. Babylon, 2000), che racconta il passaggio dalla Russia sovietica a quella neocapitalista e Slem uzasa: kreatiff o Tesee i Minotavre (2005; trad. it. L'elmo del terrore: il mito del Minotauro, 2005), romanzo in cui, attraverso una fantasmagoria di simboli, offre una riscrittura del mito greco del Minotauro. Della sua produzione più recente vanno ancora citati i romanzi P5: proshchal'nye pesni politicheskikh pigmeev Pindostana (2008), T (2009) e Ananasnaia voda dlia prekrasnoi damy (2011).