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VIGARNY, Felipe, detto "di Borgogna"

di José F. Rafols - Enciclopedia Italiana (1937)
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VIGARNY, Felipe, detto "di Borgogna"

José F. Rafols

Scultore, che fu ritenuto nativo di Langres, quantunque in documenti del collegio di S. Gregorio di Valladolid si dica di Burgos. Nel 1498 si trovava nella Spagna, e vi rimase fino alla morte, avvenuta a Toledo nel 1543. Si avvicinò alle nuove tendenze del Rinascimento quando, nel 1499, incominciò a scolpire per il tramezzo della cattedrale di Burgos. Nel 1502 s'impegnava a eseguire quattro scene storiche per l'altare maggiore della cattedrale di Toledo e ad assumere la direzione degli altri lavori. Nel 1505 si obbligava a eseguire le statue occorrenti per la cappella principale della cattedrale di Palencia. Visse ininterrottamente a Toledo e a Granata, dove compì i lavori di scultura della cappella reale. Tra il 1524 e il 1527 si occupò dell'esecuzione in alabastro dell'altare della Discesa della Vergine nella cattedrale di Toledo, e per la stessa chiesa disegnò verso il 1527 il bozzetto dell'altare della cappella "dei Nuovi Re", lavoro che doveva eseguire il pittore Francisco de Comantes. Qui il V. riesce a ottenere un adattamento delle forme importate dai marmorarî italiani al tipo dell'altare castigliano e alla tecnica dell'intaglio in legno. Si sa che nel 1535 dimorava a Toledo e si obbligava a fare 35 seggi alti nel coro di quella cattedrale; ma prima di iniziarli fu chiamato dal capitolo di Burgos per ricostruire la cupola sulla crociera della cattedrale, cupola ch'era crollata il 3 marzo 1539. Poco prima di morire il V. ricevette dal vescovo di Tuy, Diego de Avellaneda, l'incarico di lavorare il suo sarcofago (ora nel museo di Valladolid).

Bibl.: É. Bertaux, La Renaissance en Espagne et en Portugal, in A. Michel, Histoire de l'art, IV, Parigi 1911, pp. 974-76; F. J. Sánchez-Cantón, El Museo nacional de escultura de Valladolid, in Residencia, marzo 1933.

Vedi anche
jubé jubé Termine francese divenuto di uso comune per indicare la tribuna su archi, che in Francia dal 13° sec. si usò costruire attraverso la navata principale delle chiese per isolare il coro, riservato ai monaci o ai canonici, dal pubblico dei fedeli. Da considerare come una trasformazione dell’iconostasi, ... altare Superficie piana, talvolta a livello del suolo, più spesso elevata, su cui si compiono sacrifici (semplici offerte o immolazioni di vittime) alla divinità. È compreso nel numero delle installazioni rituali della maggior parte delle religioni conosciute.  antichità I primi esempi di altare, risalenti ... Burgos Città della Spagna settentrionale (174.075 ab. nel 2007), capoluogo della provincia omonima. Sorge a 856 m s.l.m. presso le sorgenti del fiume Arlanzón. È buon mercato agricolo (cereali) e di bestiame (bovini e ovini). Sono presenti industrie tessile, alimentare, meccanica e delle ceramiche, nonché, ... mobile Termine generico con il quale si indicano nel loro insieme le diverse tipologie di oggetti mobili che costituiscono l’arredamento degli immobili e ne sono necessario completamento, per gli usi delle persone che se ne servono, sia per la vita quotidiana (mobile di casa e simili), sia per il lavoro (mobile ...
Vocabolario
détto
detto détto agg. e s. m. [lat. dĭctus, dĭctum]. – 1. In funzione di participio, oltre agli usi di dire, sono da notare le frasi: è presto d., si fa presto a dire, non è cosa tanto facile come sembra; propriamente d.; così d. (v. cosiddetto);...
dètta
detta dètta s. f. [dal fr. dette, che è il lat. debĭta, pl. di debĭtum «debito2», divenuto femm. nel lat. volg.], ant. – Debito.
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