VIGARNY, Felipe, detto "di Borgogna"
Scultore, che fu ritenuto nativo di Langres, quantunque in documenti del collegio di S. Gregorio di Valladolid si dica di Burgos. Nel 1498 si trovava nella Spagna, e vi rimase fino alla morte, avvenuta a Toledo nel 1543. Si avvicinò alle nuove tendenze del Rinascimento quando, nel 1499, incominciò a scolpire per il tramezzo della cattedrale di Burgos. Nel 1502 s'impegnava a eseguire quattro scene storiche per l'altare maggiore della cattedrale di Toledo e ad assumere la direzione degli altri lavori. Nel 1505 si obbligava a eseguire le statue occorrenti per la cappella principale della cattedrale di Palencia. Visse ininterrottamente a Toledo e a Granata, dove compì i lavori di scultura della cappella reale. Tra il 1524 e il 1527 si occupò dell'esecuzione in alabastro dell'altare della Discesa della Vergine nella cattedrale di Toledo, e per la stessa chiesa disegnò verso il 1527 il bozzetto dell'altare della cappella "dei Nuovi Re", lavoro che doveva eseguire il pittore Francisco de Comantes. Qui il V. riesce a ottenere un adattamento delle forme importate dai marmorarî italiani al tipo dell'altare castigliano e alla tecnica dell'intaglio in legno. Si sa che nel 1535 dimorava a Toledo e si obbligava a fare 35 seggi alti nel coro di quella cattedrale; ma prima di iniziarli fu chiamato dal capitolo di Burgos per ricostruire la cupola sulla crociera della cattedrale, cupola ch'era crollata il 3 marzo 1539. Poco prima di morire il V. ricevette dal vescovo di Tuy, Diego de Avellaneda, l'incarico di lavorare il suo sarcofago (ora nel museo di Valladolid).
Bibl.: É. Bertaux, La Renaissance en Espagne et en Portugal, in A. Michel, Histoire de l'art, IV, Parigi 1911, pp. 974-76; F. J. Sánchez-Cantón, El Museo nacional de escultura de Valladolid, in Residencia, marzo 1933.