Vedi VIENNA dell'anno: 1966 - 1997
VIENNA (v. vol. VII, p. 1164)
Indagini condotte all'interno della città moderna sia dopo la seconda guerra mondiale, sia in anni più recenti, hanno portato a importanti scoperte sul castrum primitivo e sul successivo sviluppo di Vindobona. Per quanto riguarda il castrum, gli scavi più importanti hanno interessato la porta decumana (Tuchlauben), parte del muro di difesa del campo (Naglergasse), la porta principalis sinistra (Hohe Brücke), le caserme (Wildpretmarkt), parte della via sagularis (Am Hof 9) e le case degli ufficiali (Hoher Markt 3, con annesso museo).
Durante la guerra tra i Marcomanni e l'imperatore Marco Aurelio (che non morì a V., come si ritiene erroneamente, bensì a Bononia presso Sirmio) il campo non venne distrutto. Sotto i Severi vennero effettuati grandi lavori di ricostruzione, cui ne seguirono altri forse nella seconda metà del III secolo. Anche nelle caserme e nelle case degli ufficiali ebbero luogo ricostruzioni (nel IV, forse persino all'inizio del V sec.) che potrebbero essere messe in connessione con la supposta edificazione di un piccolo castello situato vicino alla Ruprechtskirche. Da lì provengono le ultime monete romane, trovate soprattutto nei pressi del limes danubiano. Attorno al 500 d.C., in Salvatorgasse (quindi all'interno del tracciato originario del muro di cinta, ma all'esterno del piccolo castello tardoantico), venne istituito un cimitero germanico.
Attorno al campo si trovavano estesi cimiteri e canabae, che però non sono ben distinti l'uno dall'altro, giacché le dimensioni variavano nei diversi periodi.
Il campo militare dell'età di Vespasiano, provvisto di doppio fossato, sembra troppo grande per accogliere un'unità di ausiliari e troppo piccolo per essere un campo legionario: difficile dire, dunque, di che tipo di guarnigione si trattasse. Fu poi costruito un nuovo campo, questo sicuramente legionario, e il precedente venne probabilmente abbandonato, mentre continuarono a sussistere le sue canabae che in seguito costituirono la cellula originaria della città di Vindobona, di cui si sa soltanto che si estendeva verosimilmente in direzione NS tra il Landstrasser Gürtel e la Landstrasser Hauptstrasse, e in senso EO tra il Belvedere inferiore e la Schlachthausgasse (II pietra miliare a Vindobona). Lungo il Rennweg sono stati scavati un grande impianto termale e alcune modeste abitazioni, il cui semplice arredamento contrasta con alcuni ritrovamenti che in parte costituiscono un unicum: nell'area urbana, infatti, sono stati riportati alla luce alcuni fra i tesori monetali in oro e argento di maggior pregio e consistenza di tutta l'Austria, e inoltre frammenti di statue marmoree e bronzee di eccellente qualità, un lungo rilievo con un'insolita saga di Cicno e persino una statua egiziana in granito del XII sec. a.C. Al contrario di quanto attestato per gli insediamenti civili che andarono sviluppandosi presso altri campi legionarî sul limes danubiano, non è sicuro che V. abbia goduto dello status di municipium. Quando i popoli barbarici iniziarono la loro migrazione, la popolazione civile si rifugiò entro le mura del campo legionario dopo aver abbandonato la città che non possedeva una cinta muraria.
Lungo il corso superiore del fiume era situato un accampamento di truppe ausiliarie a Klosterneuburg (il nome antico è sconosciuto), con una coorte di arcieri, mentre a valle era il campo di equites di Schwechat (Ala Nova). A S il territorio si estendeva verosimilmente fino a Baden {Aquae), dove furono ampliati gli impianti termali per creare un luogo di cura per le guarnigioni della Pannonia superiore. E accertata inoltre la presenza di vici in Guntramsdorf, Mödling, Vösendorf, Lainz e Heiligenstadt.
Nella valle del Liesing nel III sec. furono costruite villae rusticae di dimensioni apparentemente standardizzate, mentre le villae del Wienerwald finora conosciute sembrano appartenere al I e II secolo. Nel Wienerwald vi sono alcune necropoli con tombe a tumulo che testimoniano la presenza di una popolazione celtica autoctona; a S di V. fu costruito un acquedotto di varî chilometri. Fabbriche di laterizî per l'esercito si trovavano a Hernals, mentre cave di pietra esistevano a Sievering.
Sulla riva opposta del Danubio sono attestati diversi insediamenti germanici da cui provengono molti reperti, ma anche un campo militare romano (distretto XXI di V.): ciò testimonia la stretta interdipendenza militare ed economica tra il c.d. Barbaricum e l'impero romano.
Da V. provengono importanti e ricchi reperti, conservati per lo più nello Historisches Museum della città e nel Kunsthistorisches Museum, nonché nei numerosi musei distrettuali di V. stessa o, infine, nei musei di tradizioni locali dei dintorni: chiesa di Unterlaa, Jakobskirche, camera funeraria con dròmos restaurata ad Au am Krakking, lapidarium e museo dello scavo nell'abbazia di Klosterneuburg.
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