VIDAL de BEZANDUN, Raimon
Trovatore in lingua provenzale vissuto fra il sec. XII e il XIII, durante l'epoca del conte Raimondo Berengario IV e dei re Alfonso I e Pietro I di Catalogna. Fu in contatto con le corti spagnole e provenzali e frequentò anche il castello di Mataplana, dove conobbe il trovatore Ugo.
Oltre ad alcune poesie di tono facile, che si rifanno alla lirica dei trovatori più noti, come Amors non es vils, Bel m'es quan l'erba reverdis, Entre 'l Taur, Lus e dimartz, Vers es l'amors, il V. ha composto alcune novelle in versi, che sono tra le poche rimasteci della letteratura provenzale, tutta assorbita nella rievocazione lirica: una, la più tipica, Nova del Castia-gilos, mette sulla scena l'avventura d'un geloso, tema e figura assai frequenti nell'ispirazione trovatorica (anche l'anonimo poema provenzale di Flamenca dedica la prima parte alla gelosia); altre due: Io fo el temps e Abrils issi' e mais intrava mettono sulla scena in forma narrativa sentimenti e interessi che rientrano nel mondo della lirica occitanica. Ma l'opera più interessante è costituita dalle Razos de trobar, una grammatica poetica della lingua provenzale, e propriamente di quella trovatorica "la più idonea e la più autorevole di ogni altro idioma per il canto lirico". È la celebrazione per vie grammaticali di questa lingua "limosina" che ai suoi occhi appariva come un miracolo, ed è la prima sistematica trattazione del linguaggio d'oc. Essa ha avuto singolare fortuna, poiché ha iniziato la tradizione grammaticale sulle lingue romanze: si veda tra l'altro la Declaració de les regles de trobar de Vidal de Besalú (1291) del catalano Jofre de Foixá, e la Doctrina de Cort di Terramagnino da Pisa (intorno al 1280).
Bibl.: Si vedano le antologie del Bartsch, di Appel, del Crescini. Inoltre: A. Morf, Vom Ursprung der provenz. Schriftsprache, in Sitzungsberichte dell'Accademia prussiana, XLV (1912), p. 1014 segg.; M. Milá y Fontanals, Obras completas, Barcellona 1888-96, II, De los trovadores en España; J. Massó y Torrents, in Miscellania Prat, I, Barcellona 1923, p. 344. Si veda la bibl. in A. Pillet, Bibliogr. der Troubadours, Halle 1933.