VICTORIA (A. T., 157-158)
Città e porto del Brasile, capitale dello Stato di Espirito Santo; sorge sulla riva occidentale dell'isoletta che si trova in fondo alla Baia di Espirito Santo, a 400 km. a NE. di Rio de Janeiro. L'entrata del golfo è piuttosto tortuosa e di non facile accesso, per quanto la profondità sia sufficiente ad accogliere le navi oceaniche e il porto, non ampio, è sicuro perché chiuso e protetto da colline. La città è costruita ad anfiteatro intorno al porto e le strade principali corrono parallele alla spiaggia, seguendo terrazze sovrapposte, mentre dalla linea di costa strette e ripide traverse risalgono il pendio dei colli. I fabbricati presentano l'aspetto caratteristico delle costruzioni coloniali, senza edifici degni di nota.
Victoria vive del traffico del porto in cui si concentra quasi tutto il commercio dello stato: vi fanno scalo le linee brasiliane di cabotaggio e quelle che collegano per mare i varî stati costieri, ma raramente vi approdano navi straniere. Le esportazioni sono costituite principalmente dal caffè, cui seguono lo zucchero, il riso e la manioca, diretti agli altri porti brasiliani. A Victoria fanno anche capo due linee ferroviarie, delle quali una, attraverso la parte meridionale dello stato, porta a Rio de Janeiro e l'altra risale la valle del Rio Doce e penetra nello stato di Minas Geraes.
La città, che è sede di vescovato e ha una guarnigione federale, possiede una scuola normale, una biblioteca, un teatro e alcune fabbriche di tessuti. Nel 1921 la sua popolazione era di 20.866 abitanti; nel 1935 con i sobborghi contava circa 40.000 abitanti.
L'isola ebbe nome dapprima da Duarte de Lemos, suo proprietario, succeduto agli Aymoré che ne avevano scacciato i Tupininquin; donata nel 1534 a Vasco Fernandes Coutinho, fu da lui chiamata Espirito Santo. Il nome Victoria le fu dato in seguito a un'importante vittoria sugli Olandesi nel sec. XVI.