VICTORIA (A. T., 168)
Stato dell'Australia meridionale, il più piccolo per superficie (272.610 kmq., circa 1/34 della superficie totale), ma di gran lunga il più densamente popolato dell'intera federazione (1.820.261 ab. nel 1933, con una densità di 6,7 ab. per kmq.; densità media 0,9). A N. e a NE. il corso superiore e medio del Murray, per circa 1570 km., forma il confine naturale con la Nuova Galles del Sud; ad O. il meridiano 141° E. determina il confine convenzionale con l'Australia meridionale. A S., con ampio sviluppo costiero, da Capo Howe alla foce del Glenelg, lo stato si affaccia al Mare di Tasman, allo Stretto di Bass e all'Oceano Indiano. L'ossatura del territorio, che presenta nel suo insieme aspetti assai varî e pittoreschi, come zona di transizione tra le Alte Terre meridionali e le grandi pianure interne, è costituita dalla sezione meridionale della Cordigliera Australiana (Great Dividing Range) che percorre lo stato con direzione E.-O., dal Monte Kosciusko alle rive del Glenelg. L'insieme di questo sistema, che continua i rilievi della Nuova Galles, risulta formato da una serie di massicci granitici e rocce paleozoiche antiche che l'azione glaciale e l'erosione hanno trasformato in un penepiano (Victorian Highlands) spezzato da numerose linee di frattura in molteplici catene (Grampiani, Pirenei, Alpi Australiane). Nella sezione orientale, comprendente le Alpi Australiane propriamente dette, si raggiungono le massime altezze (Bogong, 1894 m.; Feathertof, 1921 m.; Hotham, 1859 m.) che diminuiscono gradatamente man mano che si procede verso occidente (Howitt, 1741 m.; William, 1371 m.). Contro l'orlo settentrionale della Cordigliera s'infrangono gli ultimi lembi delle grandi pianure interne australiane (North Western Plains) che formano il bacino del Murray. Costituite da depositi del Terziario superiore e del Quaternario, tali pianure, che nell'estremità occidentale assumono aspetto stepposo e desertico, nella parte centro-orientale sono, mediante l'irrigazione, intensamente coltivate a cereali, e specialmente a prati artificiali.
Tra le pendici meridionali delle Alte Terre e le colline di Otway e del Gippsland (massicci carbonici e giurassici, resti di una più estesa catena costiera), si allunga una vasta depressione (Great Valley of Victoria) costituita da terreni recenti (depositi del Terziario e del Quaternario), ricoperta nella parte orientale da estesi espandimenti di lave basaltiche, al disfacimento delle quali è dovuta, in gran parte, la fertilità di questa regione, un tempo ricoperta da estese foreste di eucalipti, ora in gran parte guadagnata all'agricoltura. Numerosi laghi (Corangamite, 233 kmq.) e coni vulcanici (Monte Elephant, 394 m.; Town Hill Moorat) si riscontrano in tutta la sezione occidentale della Gran Vallata, al cui centro si apre la magnifica baia di Port Phillip, determinata da un lembo sommerso della depressione.
I corsi d'acqua più notevoli, originatisi dalle pendici settentrionali della Cordigliera, inviano le loro acque all'Oceano Indiano per mezzo del Murray al quale confluiscono come tributarî di sinistra. Tra questi, importanza notevolissima per l'irrigazione hanno il Mitta-Mitta, l'Ovens, il Gampaspe, il Loddon ed il Goulburn, il maggior fiume dello stato (555 km) dal quale, con grandiose operc idrauliche, deriva un sistema di canali (Goulburn system) atto ad irrigare più di 3607 kmq. La superficie complessiva irrigata a mezzo di canali derivati dagli affluenti del Murray ha già superato i 5000 kmq., cosicché allo stato di Victoria appartengono circa i 3/5 della superficie irrigata di tutto il continente. Più ad O. i corsi d'acqua originatisi anch'essi dalle Alte Terre, per l'intensa evaporazione e per la natura sabbiosa del suolo, si disperdono prima di giungere al Murray, formando stagni e paludi salmastre dalla superficie assai variabile. Al Mare di Tasman, allo Stretto di Bass e all'Oceano Indiano inviano direttamente le loro acque numerosi fiumi, quasi tutti a carattere torrentizio, tra i quali i più importanti sono lo Snowy River (483 km.), in parte navigabile, e il Glenelg (452 km.).
Il clima è temperato caldo (Melbourne media annua 14°,6; massima 19°,8, minima 9°,2; escursione annua 10°,6) con venti predominanti di SO., ESE. in estate, NO. e NE. in inverno. Le precipitazioni, scarsissime nelle pianure nord-occidentali dove non superano i 500 mm. annui, si aggirano, nella maggior parte dello stato, tra i 500 e i 1000 mm. annui (Melbourne 650 mm.), distribuite regolarmente durante tutto l'anno. Notevolissima è la piovosità nelle zone montuose (dai 600 ai 2000 mm. annui) con frequenti precipitazioni nevose nei mesi invernali.
All'inizio del sec. XIX il territorio dello stato attuale formava la sezione meridionale della colonia della Nuova Galles del Sud, regione ricoperta da estese foreste, semideserta, il cui unico centro permanente (Baia di Portland) serviva esclusivamente come base per la caccia delle balene e delle foche nei mari del Sud. Nel 1841 la popolazione del distretto di Port Phillip era di soli 11.138 ab. Quando nel 1851 la nuova colonia si distaccò da quella della Nuova Galles del Sud, la sua popolazione aveva raggiunto i 77.345 ab. In seguito alla scoperta dei ricchi giacimenti auriferi di Bendigo e Ballarat, la popolazione in un decennio aumentò di 7 volte, superando nel 1861 il mezzo milione di ab. (540.322). Tale aumento rapidissimo continuò, con ritmo costante (1871, 731.528 ab.; 1881, 862.436 ab.; 1891, 1.140.405 ab.) fino all'inizio del sec. XX, allorché la scoperta dei nuovi giacimenti auriferi dell'Australia occidentale determinò una crisi e una forte corrente emigratoria. Nel 1933 Victoria contava 1.820.261 ab. (dei quali circa 6000 tra asiatici e meticci), ponendosi, così, per popolazione assoluta, al secondo posto (dopo la Nuova Galles del Sud) tra gli stati della federazione. In tal modo, in rapporto alla sua limitata superficie, Victoria è lo stato più densamente popolato dell'Australia (6,7 ab. per kmq.). Le densità più elevate si riscontrano intorno all'area di più antico popolamento (Victoria centro-meridionale) nel distretto di Melbourne e nei dintorni degli antichi centri auriferi di Bendigo e Ballarat (più di 4 ab. per kmq.). Scarsissima è, invece, la densità nelle Alte Terre e nelle desertiche pianure nord-occidentali. Circa 2/3 dell'intera popolazione (62%) sono riuniti in centri urbani, dei quali uno solo assurge al rango di grande città, Melbourne, capitale dello stato, che accentra il 54,5% della popolazione. Nel 1933 tre sole città superavano i 20.000 ab.: Geelong (39.225 ab.) sulla baia di Port Phillip, il più attivo porto dopo Melbourne, notevole centro per le industrie e per il commercio della lana; Ballarat (37.409 ab.) e Bendigo (29.131 ab.), già fiorentissimi centri minerarî, ora attivi mercati agricoli.
L'economia dello stato, già basata sullo sfruttamento dei ricchi giacimenti minerarî, è ora prevalentemente agricola; la coltura di gran lunga più importante è quella dei cereali (grano, orzo, avena). Il grano, la coltura più estesa, occupa più di 2/3 dell'area coltivata; le migliori regioni granifere sono date dalle pianure settentrionali e occidentali (bacino del Murray). Per la quantità prodotta, Victoria è, dopo la nuova Galles del Sud, al secondo posto, mentre per l'orzo e l'avena è alla testa della produzione australiana. Notevole è anche la coltura delle patate, degli alberi da frutta (pesche, mele, pere, albicocche, limoni) di cui si fa notevole esportazione, e della vite che fornisce uve da tavola e vini rinomati. Grande importanza ha l'allevamento ovino, esercitato dovunque nelle Alte Terre e nelle regioni collinari (Gippsland, Otway, Great Valley) e bovino, localizzato, con l'aiuto dell'irrigazione, nel bacino del Murray e in tutto il Victoria meridionale. Nel 1934 il patrimon"o zootecnico ammontava a 17.195.000 ovini, 2.002.235 bovini, 361.005 equini, 240.530 suini. Le principali risorse minerarie sono basate sullo sfruttamento dei giacimenti auriferi di Bendigo, Ballarat, Beechworth, Castelmaine, tutti, però, in rapida decadenza, e sullo sfruttamento di ricchi giacimenti di lignite a Morwell. Notevolmente sviluppate sono le industrie tessili, metallurgiche, dell'abbigliamento e alimentari (zuccherifici, fabbriche di frutta e carne in conserva). La rete ferroviaria del Victoria, estendentesi per circa 7600 km., è notevolmente sviluppata rispetto agli altri stati australiani; tra le linee, irraggiantisi tutte da Melbourne, le più importanti sono quelle che congiungono il capoluogo a Sydney e Adelaide.
Storia. - Sino al 1851 l'attuale stato di Victoria - come si è detto - fece parte, come distretto di Port Phillip, della Nuova Galles del Sud; e solo allora venne costituita in colonia a sé. Aveva per centro Melbourne, fondata nel 1836. La scoperta dell'oro e l'afflusso d'immigrati che ne era la conseguenza, provocarono uno straordinario incremento demografico della nuova colonia e della sua capitale e, in pari tempo, il rapidissimo estendersi delle coltivazioni agricole: periodo di prosperità, riassunto nello sviluppo impressionante di Melbourne, che dai 4000 ab. circa del 1847, passava al mezzo milione del 1901. Fu così che, costituitosi nel 1901 il Commonwealth of Australia, Melbourne ne fu la capitale, fino al 1927. Nel resto, la storia dello stato di Victoria si confonde con la storia dell'Australia.
Bibl.: E. Skeats, Outline of the Physiography and geology of Victoria, Melbourne 1935; J. W. Gregory, Geography of Victoria, ivi 1903; Griffith Taylor, Australia in its physiographic and economic aspects, Oxford 1928.