Abril, Victoria
Nome d'arte di Victoria Merida Rojas, attrice cinematografica e televisiva spagnola, nata a Madrid il 4 luglio 1959. Interprete di spicco del cinema spagnolo contemporaneo, dalla sensualità conturbante, accompagnata da intelligenza e sensibilità, ha alternato brillantemente, nel corso della sua carriera, commedie e film drammatici. Tra le attrici preferite di Vicente Aranda e di Pedro Almodóvar, si è segnalata come migliore attrice al Festival di San Sebastián del 1987 con El Lute: camina o revienta (El Lute: o cammina o schiatta) di Aranda, ed è stata poi premiata nel 1991, sempre come miglior attrice, al Festival di Berlino per Amantes (Amantes ‒ Amanti) dello stesso regista. Dopo aver studiato danza, fu incoraggiata dal suo insegnante a intraprendere la carriera di attrice. Esordì a quindici anni nel programma televisivo Un, dos, tres, risponda otra vez e raggiunse la popolarità con il film di Aranda Cambio de sexo (1976; Cambio di sesso), interpretando un transessuale. Impegnata sia in Spagna sia in Francia, dove vive dal 1982, ha inaugurato sin dal suo primo film (Obsesión, 1975, di Francisco Lara Polop) una galleria di ritratti di donne vivaci e passionali, ma anche vulnerabili, come il personaggio di La muchacha de las bragas de oro (1979) ancora di Aranda. Con La lune dans le caniveau (1983; Lo specchio del desiderio) di Jean-Jacques Beineix ha dimostrato di possedere una sensibilità particolare per i ruoli drammatici. Interpretati più di sessanta film, ha conseguito il successo internazionale recitando per Almodóvar: dopo una breve apparizione in La ley del deseo (1987; La legge del desiderio), si è affermata infatti con ¡Atame! (1990; Légami), in cui interpreta una pornostar che, sequestrata da un suo ammiratore, finisce per innamorarsene, e con Tacones lejanos (1991; Tacchi a spillo), ove disegna un complesso personaggio di donna dal difficile rapporto con la madre. In seguito la A. ha colpito critica e platee come cinica reporter televisiva in Kika (1993; Kika ‒ Un corpo in prestito), sempre di Almodóvar. Nel 1994 ha tentato un'incursione nel cinema statunitense recitando per Barry Levinson in Jimmy Hollywood, ma il film ha riscosso uno scarso successo (in particolare non è piaciuto il suo accento spagnolo). Ha quindi preferito tornare in Europa per girare in Spagna Nadie hablará de nosotras cuando hayamos muerto (1995) di Agustín Díaz Yanes, e Entre las piernas (1998; Tra le gambe) di Manuel Gómez Pereira, con il quale ha destato scandalo nella parte di una ninfomane; in Francia ha invece interpretato il ruolo, dai forti risvolti sentimentali, di una donna in piena crisi matrimoniale in La femme du cosmonaute (1998) diretto da Jacques Monnet.