VASARELY, Victor
Pittore, nato a Pecs (Ungheria) il 9 aprile 1908, esponente dell'arte optical.
Dopo aver svolto studi a Budapest, proseguì la sua formazione nell'ambito del Bauhaus ungherese e, dal 1930, a Parigi, in rapporto diretto con i surrealisti. Il suo interesse per una nuova funzionalità sociale dell'arte lo spinge in un primo tempo a lavorare come grafico e pubblicista; solo dopo il 1944 la sua attività si svolge completamente nel campo della pittura. La volontà di un rapporto senza soluzioni di continuità con il mondo della tecnica e della produzione industriale si rivela continuamente sia nell'allusione ai materiali d'uso corrente (la plastica, gli stampati in generale) che nei procedimenti usati, come per es. la serigrafia legata tradizionalmente alle necessità di grandi produzioni in serie. V. ha tenuto mostre in tutto il mondo e ricevuto riconoscimenti ufficiali come i grandi premi internazionali di New York, San Paolo, Pittsburg, Cracovia. Di grande interesse per la novità con cui è affrontato il tema dell'integrazione pittura-architettura sono le grandi opere cinetiche in metallo e vetro progettate in coll. con architetti per l'esterno e l'interno di edifici. Vedi tav. f. t.
Bibl.: M. Imdahl, Probleme der Optical art: Delaunay-Mondrian-Vasarely, in Wallraf. Richartz Jahrbuch, XXIX (1967); F. C. Legrand, Vasarely, l'insertion de l'artiste dans le monde contemporain, in Dépuis 45, Bruxelles 1969, vol. I; F. Di Castro, V. Vasarely, in Nac, n. 12, 1971.