Scrittore romeno (n. Bobostiza, Albania, 1889 - m. 1972). Giunto a 18 anni in Romania, vi si ambientò prestissimo, e fin dal 1911-12, con le due féeries drammatiche in versi Inṣir'te mărgărite ("Infilati, perlina") e Cocoṣul negru ("Il gallo nero"), in cui motivi di fiaba popolare acquistano significati allegorici, e con la raccolta di versi Poemele singurăṭătii ("I poemi della solitudine"), si acquistò fama nella società letteraria di Bucarest, specie negli ambienti del teatro. In poco meno di cinquanta drammi, tragedie, commedie, farse, di cui i titoli più noti sono Akim (1914), Ringala (1915), Prometeu (1919), Fantoma celei care va veni ("Il fantasma di colei che verrà", 1922), Omul care a văzut moartea ("L'uomo che vide la morte", 1928), Marele duhovnic ("Il gran confessore", 1929), ha toccato con abilità di mestiere tutti i generi dell'arte drammatica. Per qualche anno direttore del Teatro nazionale di Bucarest, ha fatto anche il regista e l'attore. Dei volumi di versi, si ricorda in particolare Odă limbii române ("Ode alla lingua romena", 1927).