SEVERIANA, VIA
. Prese il nome dall'imperatore Settimio Severo che la costruì, o meglio che riunì in un solo tracciato alcune vie già esistenti lungo la costa fra Porto e Terracina, collegando con un percorso più rapido le città marittime di Ostia, Lavinio, Ardea, Anzio e le relative vie che vi conducevano da Roma.
Le stazioni indicate dalla Tabula Peutingeriana sono le seguenti: Hostia; Laurentum m. VI; Lavinium (Pratica di Mare) m. XVI, Antium m. VII; Astura (Torre Astura) m. IX; Clostra (località incerta) m. III; Ad Turres Albas (Torre di Fogliano) m. XII; Circeii (Torre Paola) m. IV; Ad Turres (Torre Vittoria) m. XI; Tarracina.
Notevoli avanzi esistono nell'Isola Sacra (dove la via era fiancheggiata dal vasto sepolcreto degli abitanti del prossimo porto di Traiano rinvenuto nel 1933), nella tenuta di Castel Fusano, dove furono rimossi dal principe Chigi sulla fine del sec. XVIII, nella Selva di Porciliano, e sotto il promontorio Circeo, dove si scorgono ancora alcuni antichi colombarî. La via non si staccava mai dal mare, neppure nella regione dei laghi, passando sulla linea costiera delle dune. Ai nostri giorni è stata in gran parte ripristinata, sebbene a livello più alto, ed è una delle vie più suggestive per panorama di tutta la Campagna Romana.
Al confine fra il territorio di Laurento con quello di Ostia era un ponte, che da una iscrizione sappiamo essere stato restaurato dagl'imperatori Caro e Carino, mentre un altro bellissimo ponte a un sol fornice in opera laterizia si ammira ancora presso Torre Astura.
Bibl.: A. Nibby, Analisi della carta dei Dintorni di Roma, Roma 1849, III, p. 610 seg.; H. Westphal, Agri Romani Tabula, Berlino 1829; J. Desjardin, La table de Peutinger, Parigi 1873, p. 241; Th. Ashby, in Mélanges École Française de Rome, 1905, p. 166; G. Lugli, Forma Italiae, II: Circeii, Roma 1928, col. 41 segg.