PORTUENSE, VIA
È la via che conduceva al porto di Roma, costruito da Claudio. Prima di Claudio però esisteva già una via che costeggiava la riva destra del fiume, allo stesso modo come la Ostiense costeggiava la sinistra; questa via primitiva era il naturale proseguimento verso il mare della via Salaria, che scendeva dai monti della Sabina, ma non ne conosciamo il nome, ed è soltanto una ipotesi che si debba identificare con la via Campana, nominata da alcuni autori antichi.
Il percorso della via antica è presso a poco eguale all'odierno, all'infuori del tratto fra Pozzo Pantaleo e Ponte Galera; si diparte dalla porta Portuense delle mura di Aureliano, in Trastevere, e sorpassando le colline della Magliana, Tor Carbone, Campo di Merlo e Pisciarello, giunge al litorale dopo XVI miglia di tortuoso cammino, e non XVIII come per errore scrive l'Itinerario di Antonino. Da Porto usciva un'altra via che risaliva verso Fregene (Maccarese) e Alsio (Palo) ricollegandosi qui con l'Aurelia dopo XVIII miglia di percorso. Fu una via molto frequentata nell'Impero per il commercio di Porto con Roma, e poi ancora nel Medioevo per le reliquie dei numerosi e gloriosi martiri portuensi. Un traghetto sul Tevere, a fianco del bacino esagonale di Traiano, menava nell'Isola Sacra, dove era il cimitero degli abitanti di Porto e dove sotto Costantino fu eretta la basilica vescovile. Di qui cominciava la via Severiana, diretta verso il sud.
Bibl.: A. Nibby, Della via P. e dell'antica città di Porto, Roma 1827.