OSTIENSE, VIA
. Una delle più antiche vie del Lazio, che conduceva alla foce del Tevere, e quindi alle saline del popolo romano e dei popoli finitimi, tra cui in primo luogo i Sabini. Fu sistemata regolarmente soltanto quando i Romani, nel sec. IV a. C., fondarono la cittadella fortificata di Ostia (v.).
La Via Ostiense usciva dal recinto serviano per la Porta Trigemina e da quello di Aureliano per la Porta Ostiense, detta poi di S. Paolo. Il suo percorso era tutto lungo la riva sinistra del fiume, evitando naturalmente le sinuosità di questo, ma formando alcune curve più accentuate nei prati di Torre di Valle e sotto i colli di Malafede.
Dopo il fosso di Grotta Perfetta, valicato da un ponte in pietra ancora in efficienza, si staccava a sinistra la via che conduceva a Lavinio (Pratica di Mare), erroneamente detta Via Laurentina, mentre la vera Laurentina si dipartiva quattro miglia più verso Ostia, segnata dalla moderna via di Castel Porziano.
Al III miglio la strada toccava un antico approdo del Tevere, per lo sfruttamento delle prossime cave di pozzolana, detto nel sec. IV d. C. vicus Alexandri; tra il IV e il V miglio si trovava la chiesa di S. Ciriaco, di cui sono stati scavati gli avanzi.
Un vasto sepolcreto fu scoperto nel 1917 poco prima della basilica di S. Paolo, e varî nuclei di altri sepolcri si notano ancora ai lati della via, che conservava, fino a qualche tempo fa, notevoli tratti del vecchio selciato e numerose opere manufatte, in parte ora ostruite o ricoperte per la costruzione della moderna autostrada e della ferrovia elettrica (v. colombario, X, tav. CLI).
La Via Ostiense terminava nella città di Ostia dopo circa 22 chilometri di percorso; dalla parte opposta della città aveva inizio la Via Severiana per le comunicazioni col litorale volsco. Il prolungamento, dalla città romana di Ostia alla spiaggia del mare (circa 4 chilometri), è moderno.
In età cristiana la via fu intensamente frequentata per la memoria del martirio e per la tomba di S. Paolo.
Bibl.: A. Nibby, Analisi dei dintorni di Roma, III, Roma 1849, p. 597 segg.; D. Vaglieri, Ostia, cenni storici e guida, Roma 1914, p. 28 segg.; per il sepolcreto presso la basilica di S. Paolo: G. Lugli, in Not. scavi, 1919, pp. 285-354; per la chiesa di S. Ciriaco: F. Fornari, in Not. scavi, 1916, p. 123 segg.; L. Duchesne e F. Fornari, in Mélang. école franç., XXXVI (1916), p. 27 segg.