veterodemocristiano
(vetero-democristiano), s. m. e agg. Politico che si comporta come un vecchio democristiano; che ricorda le pratiche della vecchia Democrazia Cristiana.
• «[Pier Luigi] Bersani non può stare con il piede in tre scarpe. Bene faranno Idv e Sel a decidere di rappresentare da soli gli elettori del centrosinistra se, dopo il 23 dicembre, dovesse arrivare una risposta ancora attendista e vetero-democristiana da parte del Pd» (Antonio Di Pietro riportato da Maria Teresa Meli, Corriere della sera, 21 dicembre 2010, p. 6, Primo Piano) • un Antonio Di Pietro ancora più esplicito: «L’ipocrisia di rinviare gli impegni a dopo le prossime elezioni è una inaccettabile furbata vetero-democristiana da prima Repubblica». (Paola Setti, Giornale, 7 agosto 2011, p. 11, Il Fatto) • Magari davvero [Silvio] Berlusconi non dispone degli strumenti legali per allontanare Fitto e i suoi seguaci dal partito. Di certo, però, la scomunica politica è già agli atti. «Nessun elettore capisce cosa sta succedendo in Puglia ‒ lo bombarda [Giovanni] Toti ‒ Raffaele poteva candidarsi e metterci la faccia ‒ come ho fatto io in Liguria ‒ ma non l’ha fatto». Nessuna compassione, insomma, solo veleno: «Ha ambizioni nazionali, ma ha ridotto il partito a un pollaio provinciale. Con questo atteggiamento da veterodemocristiano lascerà a casa tutti». (Tommaso Ciriaco, Repubblica, 12 aprile 2015, p. 10, Politica).
- Composto dal confisso vetero- aggiunto al s. m. e agg. democristiano.
- Già attestato nella Repubblica del 28 aprile 1987, p. 29, Spettacoli (Giampaolo Pansa), nella variante grafica vetero-democristiana.