VETERANO
. Il soldato romano che, dopo l'istituzione dell'esercito permanente, riceveva il suo congedo onorevole dopo il regolamentare numero d'anni di servizio (honesta missione dimissus: il contrario è l'ignominiosa missio) diveniva veteranus o emeritus. Il congedo poteva essere anticipato per meriti speciali. Il soldato riformato era invece ex causa o causaria missione dimissus, ma poteva essere anch'egli considerato come congedato con onore. Il veterano non veniva però senz'altro dimesso, ma trattenuto per 4 o 5 anni in un reparto speciale (vexillatio veteranorum) presso la legione, libero dal servizio ordinario, ma tenuto a combattere in caso di guerra. La qualità di veteranus importava il godimento dei praemia e commoda militiae.
Questi consistevano in una somma di denaro o in assegnazioni di terre all'atto del congedo, e in privilegi permanenti. I veterani erano esenti dai munera e dagli honores e sottoposti solo ai vectigalia e ai patrimoniorum onera solemnia, cioè alle imposizioni indirette. Essi erano inoltre pareggiati ai decurioni e perciò non potevano essere condannati a certe pene (alle fiere, ai lavori forzati, ecc.). I privilegi dei veterani, amplissimi negli editti degl'imperatori del sec. I d. C., vennero poi limitati e da capo estesi negli ultimi tempi dell'impero. Infine, i veterani ricevevano, se cittadini, il diritto di contrarre matrimonio legittimo con donne peregrine, se non cittadini, la cittadinanza romana per sé e per i figli e il diritto di nozze legittime con peregrine. Sia presso i campi militari, sia nelle città dell'interno, si costituirono collegia veteranorum, che assicuravano mutua assistenza ai soci in vita e onorevole sepoltura.
Bibl.: J. Marquardt, Röm. Staatsverwaltung, II, 2ª ed., Lipsia 1884, p. 463 segg. (traduzione francese De l'organisation militaire chez les Romains, Parigi 1891, p. 310); A. v. Domaszewski, Rangordnung des röm. Heeres, in Bonner Jahrbücher, CXVII (1908), p. 78; L. Mitteis e U. Wilcken, Grundzüge und Chrestomathie der Papyruskunde, I, Lipsia 1912, parte 1ª, p. 398 e 2ª, p. 539; J.-B. Mispoulet, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités grecques et romaines, V, p. 773; Corpus Inscr. Lat., XVI, Diplomata militaria, Berlino 1936, spec. p. 147 segg.