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VESSILLIFERO

di Plinio FRACCARO - Enciclopedia Italiana (1937)
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VESSILLIFERO

Plinio FRACCARO

. In corrispondenza alle quattro categorie d'insegne (v.), l'aquila legionaria, i signa, i vexilla e le imagines degli imperatori, si avevano nell'esercito romano le funzioni di aquilifer, signifer, vexillarius (poi anche vexillifer) e imaginifer; si può aggiungere anche tablifer, portatore della tabula con il nome di certi corpi, e, dal sec. II d. C., il draconarius, dall'insegna del drago presa dalle stirpi iraniche.

Ogni manipolo della legione aveva due signiferi: uno portava il signum del manipolo, l'altro si teneva pronto a sostituirlo. Anche sotto l'impero, esistevano il discens aquiliferum e il discens signiferum, che coadiuvavano il vessillifero ordinario anche nelle funzioni di amministratore delle casse di rispamio militari. Nel complesso ogni legione aveva parecchie decine di vessilliferi, che salirono verso il centinaio, quando sotto l'impero crebbe il numero dei signa legionis. Inoltre ogni turma di 30 uomini della cavalleria legionaria aveva il suo vexillum e il suo vessillifero e in numero proporzionato erano le insegne e i portainsegne dei corpi ausiliarî. Ciò si spiega con la grande importanza delle funzioni tattiche e religiose, che le insegne ebbero sempre nell'esercito romano: la direzione del combattimento avveniva largamente per mezzo dei signa. I vessilliferi erano sottufficiali; l'aquilifer era anzi il più elevato di grado dei sottufficiali; subito dopo veniva l'imaginifer, quindi i signiferi e i vexillarii.

Bibl.: A. v. Domaszewski, Die Fahnen im römischen Heere, Vienna 1885; id., Rangordnung des röm. Heeres, in Bonner Jahrbücher, CXVII (1908), passim; A. J. Reinach, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités, IV, p. 1322; J. Kromayer e G. Veith, Heerwesen und Kriegführung der Griechen und Römer, Monaco 1928, pp. 402, 517.

Vedi anche
coorte medicina Nelle indagini epidemiologiche, gruppo di individui portatori di una caratteristica comune (per es., coorte di nascita, di nati in uno stesso anno; coorte rurale, di abitanti di un comune rurale; coorte lavorativa, di soggetti che lavorano nello stesso ente) o anche di soggetti arruolati in ... Marco Furio Camillo (lat. M. Furius Camillus). - Uomo politico e condottiero dell'antica Roma. Censore nel 403 a. Camillo, Marco Furio, tribuno militare con potestà consolare negli anni 401, 398, 394, 386, 384, 381. Dittatore nel 396, conquistò Veio assediata già da dieci anni, aumentando di più che la metà il territorio ... elmo Armatura difensiva del capo. storia L’uso dell’elmo inizia nell’Età del Bronzo. Gli Egiziani non lo usarono e nelle scene di guerra lo portano solo i mercenari asiatici e occidentali. Nei monumenti mesopotamici ne compare un tipo di cuoio a campana con apici e ripari sopra le orecchie, poi un tipo a ... detto il Grande Costantino I imperatore Costantino I (lat. Flavius Valerius Constantinus) imperatore, detto il Grande. - Imperatore romano dal 306 al 337. Nacque probabilmente nel 280, da Costanzo Cloro e da Elena, a Naisso (Mesia); visse prima alla corte di Diocleziano, seguì poi il padre in Britannia e alla sua morte fu acclamato imperatore ...
Altri risultati per VESSILLIFERO
  • signifero
    Enciclopedia on line
    Nell’esercito romano, il portatore delle insegne delle coorti e centurie. Si distingueva dall’aquilifero (che portava l’aquila della legione) e dall’immaginifero (che portava l’immagine dell’imperatore). Era posto gerarchicamente sotto il centurione.
Vocabolario
vessillìfero
vessillifero vessillìfero s. m. [dal lat. vexillĭfer -ĕri, comp. di vexillum «vessillo» e -fer «fero»]. – Chi porta un labaro, un gonfalone e sim.; portatore di un’insegna militare; anche in senso fig. (cfr. portabandiera).
hic manebimus optime
hic manebimus optime 〈ik manèbimus òptime〉. – Frase latina che ripete, accorciandole, le parole (integralmente: signifer, statue signum, hic manebimus optime «vessillifero, ferma l’insegna, qui staremo benissimo») che un centurione romano,...
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