VESPA
. Sotto questo nome ci è arrivato un carme latino di 99 esametri dal titolo Iudicium coci et pistoris iudice Vulcano.
Prima parla il fornaio e dopo il cuoco, e ciascuno vanta il suo mestiere come più utile e più nobile dell'altro. Vulcano dopo averli ascoltati li loda tutti e due e li dichiara di pari merito esortandoli a vivere d'accordo: altrimenti toglierà ad essi il suo elemento, il fuoco, che per ambedue è indispensabile. Il carme, che per il contenuto si ricollega alle συγκρίσεις προσώπων della retorica, non è privo di grazia e di brio. La lingua e la metrica rendono verosimile la sua attribuzione al sec. III dell'era volgare. Dell'autore si sa solo quello ch'egli dice di sé nei primi sei versi, che, cioè, era solito recitare i suoi componimenti poetici per molte città con grande plauso. Buona edizione del carme è quella del Baehrens, Poetae Lat. min., IV, 326.