ADALBERTO (Vojtěch), vescovo di Praga
Nacque intorno al 956, da Slavnik, duca della Boemia orientale. A Magdeburgo, dove fu mandato verso il 972 alla scuola amministrata da Otrich, gli fu impartita la cresima dall'arcivescovo Adalberto, di cui assunse il nome. Tornato a Praga e divenuto canonico della cattedrale, fu poi eletto successore del primo vescovo pragense, Detmar (982). Nel suo viaggio in Italia, per ottenere l'investitura da Ottone II, conobbe Maiolo, abate di Cluny, e il vescovo Gherardo di Toul, che lo convertirono alle idee della riforma. Queste egli cercò di attuare nella sua sede; ma nel 988, dopo cinque anni di sforzi, ritornò a Roma disgustato, ed entrò nel convento di sant'Alessio sull'Aventino. Richiamato a Praga (992), si fermò ad Aquisgrana presso Ottone III, legato a lui dall'ideale della riforma e dalle tendenze ascetiche. Fondò poi, con dodici monaci benedettini condotti da Roma, il convento di Břevnov, presso Praga. attraverso il quale penetrarono in Boemia gli elementi della civiltà cristiano-italiana. Le lotte tra gli Přemyslidi a Praga e gli Slavnik a Libice, ed un urto con la potente stirpe dei Vršovici, impedirono l'esercizio del suo ufficio al figlio di Slavnik, che nel 994 volle tornare al suo convento romano. Ma Ottone III lo chiamò alla sua corte, mentre lo sterminio della sua famiglia gli precludeva le vie del ritorno. Adalberto visitò allora la Francia e la Polonia. Qui, datosi all'opera dell'evangelizzazione, fu ucciso dai pagani il 23 aprile 997. Il corpo fu trasportato a Gniezno; e sulla sua tomba fu eretta la chiesa metropolitana, mentre il fratellastro di A., Radim (Gaudentius), fu nominato primo arcivescovo di Polonia. Più tardi, un suo compagno, Radla-Astrik, fu arcivescovo di Strigonia. Così l'influenza del santo vescovo si fece sentire in Ungheria e Polonia più che in Boemia; né la situazione mutò, neppure con il trasporto a Praga delle reliquie di Adalberto.
Bibl.: Scrissero biografie di A., Giovanni Canapario abate romano e Bruno di Querfurt; H. G. Voigt, A. von Prag, Berlino 1898; Fr. Krásl e J. Ježek, Svatý Vojtěch (Sant'A.), Praga 1898; V. Chaloupecky, Radla-Anastasius, druh Vojtěchův organisátor církve (Radla-A., compagno di Adalberto, organizzatore della chiesa ungherese), Praga 1927.