VERRÈS (A. T., 24-25-26)
Paese della Val d'Aosta, situato a 390 m. s. m., sulla conoide formata dal torrente Evançon, allo sbocco della Valle di Challant o d'Ayas. Nel 1931 il centro, che vanta origini assai antiche - è infatti ricordato in un documento del 1124 col nome di Verrecum - contava 1807 ab. La popolazione del comune, vasto 36,99 kmq., era, alla stessa data, di 3590 ab. Notevole nel centro il priorato di Saint-Gilles, che ha origini molto antiche, risalendo, pare, a circa il 985. L'attuale convento, per quanto concerne la parte anteriore, e la chiesa ad esso adiacente, situati nella parte alta del paese, sono in stile gotico tardo, con belle profilature di pietra.
Il castello di Verrès sorge sopra un alto sprone di roccia che domina la Valle Grande e l'imbocco della Valle d'Ayas. Si presenta come un gran dado, semplice, imponente e massiccio, coronato da un camminamento merlato coperto, che sporge su beccatelli fra cui s'aprono caditoie, cinto da una cortina di mura, che sono però d'epoca posteriore: esse furono infatti erette, secondo quanto attesta un'iscrizione collocata sopra l'unica stretta porta d'accesso, da Renato di Challant nel 1536, mentre il castello fu innalzato da Ibleto di Challant nel 1390.
È molto probabile che all'attuale costruzione un'altra ne preesistesse, poiché il 22 ottobre 1287 un Rolleto di Verrès giurava ad Amedeo V di tenere in feudo da lui il castello di Verrès; di essa tuttavia nessuna traccia rimane. Il castello attuale - ch'è con ogni probabilità nelle linee fondamentali identico con quello d'Ibleto - è il più bell'esempio di roccaforte militare delle regioni subalpine. Esso si svolge a pianta quadrata intorno a un vano centrale scoperto, pure quadrato, intorno al quale girano le scale di pietra e a ballatoi. I grandi vani del pianterreno sono coperti da massicce vòlte a botte e a vela, quelli del primo piano da soffitti in legno, che erano andati interamente distrutti insieme col tetto e che sono stati ripristinati nei recentissimi restauri.
Immensi camini, bifore, sporti di pietra sono gli unici rudi ornamenti degl'interni del castello.
Bibl.: G. Casalis, Dizionario... degli stati di S. M. il re di Sardegna, Torino 1854, XXV, s. v.; E. Aubert, La Vallée d'Aoste, Parigi 1860, p. 103 segg.; T. Tibaldi, La regione d'Aosta attraverso i secoli, II, Torino 1902, pp. 283, 432; G. Giacosa, Castelli valdostani, Milano 1903, p. 180 segg.; F. S. Fruttaz, Le château de Verrès et l'inventaire de son mobilier en 1565, in Atti Soc. piemontese di arch. e belle arti, VII (1900); Nuova guida illustrata della Valle d'Aosta, Torino 1904, p. 118.