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AUSILIARE, VERBO

di Giacomo Devoto - Enciclopedia Italiana (1930)
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AUSILIARE, VERBO (fr. auxiliaire; sp. auxiliar; ted. Hilfsverbum; ingl. auxiliary)

Giacomo Devoto

Verbo sussidiario, impiegato per esprimere non un'azione autonoma ma una modalità di tempo, di voce e di aspetto (v. verbo) per la quale mancano elementi monologici adatti. Sono verbi ausiliari in italiano il verbo essere e il verbo avere: il primo per indicare il passato prossimo dei verbi intransitivi e la voce passiva dei verbi transitivi: sono arrivato e invece sono raggiunto; il secondo per indicare il passato prossimo dei verbi transitivi: ha sorpassato il rivale. In tedesco, oltre ai due verbi "essere" e "avere" che formano il passato rispettivamente dei verbi intransitivi e transitivi (er ist gekommen, er hat sein Ziel erreicht), è ausiliare il verbo werden "diventare", che serve a indicare il tempo futuro e la voce passiva: ich werde loben, ich werde gelobt. In inglese, in relazione alla povertà morfologica, i verbi ausiliari sono quattro: I have, I am, I will, I shall; quest'ultimo ormai non più verbo autonomo. Caratteristico è in francese l'impiego come ausiliari di aller e venir, per indicare il principio dell'azione e rispettivamente l'azione appena compiuta: je vais l'attraper, je viens d'avoir atteint mon but. Nel primo caso si sostituisce un verbo incoativo o desiderativo, nel secondo un perfetto greco.

Vedi anche
trapassato Nella grammatica italiana, nome di due tempi del verbo che esprimono azione avvenuta prima di un’altra anch’essa passata: il t. prossimo, di uso più frequente, composto con il participio passato del verbo e l’imperfetto dell’ausiliare («era stanco perché aveva lavorato troppo»); il t. remoto, più raro, ... aspetto verbale Modo in cui è concepito lo sviluppo dell’azione indicata da un verbo; si parla quindi di a. imperfettivo o perfettivo. In molte lingue è una categoria autonoma; in alcune coesiste con la categoria del tempo. Le lingue indoeuropee mostrano una graduale tendenza ad abbandonare il sistema dell’a. in favore ... passivo Linguistica Il p. è una diatesi, o forma, che nel sistema verbale, opponendosi all’attivo e al medio, esprime un’azione subita dal soggetto, in cui cioè il soggetto grammaticale è ‘paziente’ e non ‘agente’. Nelle lingue indoeuropee il p. sembra essere secondario, derivato morfologicamente dal medio in ... modalità Matematica Nella logica, ciascuno dei modi con cui può configurarsi il nesso fra soggetto e predicato. Nella sillogistica aristotelica, i giudizi erano distinti a seconda che il nesso che univa il soggetto al predicato non fosse più la semplice asserzione di uno stato di fatto (S è P), ma quella di una ...
Tag
  • VERBI AUSILIARI
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    Diritto A. del giudice Soggetto che svolge attività complementari a quelle del giudice nell’esercizio della funzione giurisdizionale. Talvolta si tratta di un professionista che, avendo ricevuto un formale atto di incarico, esegue operazioni necessarie al processo quando queste esorbitino dalla ...
Vocabolario
auṡiliare
ausiliare auṡiliare agg. e s. m. e f. [dal lat. auxiliaris, der. di auxilium «aiuto»]. – 1. agg. Che è di aiuto: rifornimenti a.; milizie, reparti a.; vescovo a., lo stesso che vescovo coadiutore; verbo a. (o semplicem. ausiliare s. m.),...
vèrbo
verbo vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi...
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