VEPSI
Gruppo di Finni occidentali, che conta circa 26.000 individui, ed è un avanzo dei Ciudi stanziati sul Lago Onega. Non si distinguono quasi più per abitudini, alimentazione, abitazione e vesti dai loro vicini russi. L'estensione delle foreste rende tuttora la caccia fruttuosa, la lavorazione dei campi è fatta incendiando e dissodando il terreno, l'allevamento del bestiame è cospicuo: è però consumata poca carne e quella della lepre evitata per superstizione. La vita domestica e familiare ha organizzazione patriarcale, i riti nuziali e funebri si sono conservati. Si celebrano banchetti commemorativi nel terzo, sesto, dodicesimo, ventesimo, trentesimo e quarantesimo giorno dopo la morte; i Vepsi credono negli spiriti della natura e della casa (dove hanno stanza dietro il focolare) e anche nella magia.
La loro lingua appartiene al gruppo balto-finnico della famiglia ugro-finnica; il vepso è molto affine al voto e queste due lingue prese insieme sono spesso chiamate čudiche.
Fra le caratteristiche del vepso ricorderemo: la mancanza completa dell'armonia vocalica, per es., päivaks "di giorno" (suomi, finnico letterario: päivaksi); la frequente abbreviazione delle vocali lunghe, per es., pä, pä "testa"; la sonorizzazione di k, t, p intervocalici, come in estone, per es., viged, finn. oikea "giusto"; la frequente palatalizzazione di d, t, l, n dinnanzi a vocali anteriori; la presenza nel sistema fonetico dei suoni f, z, è, č. Nella mrfologia osserviamo che i possessivi sono sempre indipendenti (e mai suffissi), nel verbo manca l'ottativo, ma esiste un modo speciale, che E. Lönnrot chiama "modus eventivus", per es., andneièin "forse darei". Nel lessico abbondano gli elementi mutuati dal russo.
Bibl.: E. Lönnrot, Om det nord-tschudiska språket, Helsingfors 1853; A. Ahlqvist, Anteckningar i Nord-Tschudiskan, ivi 1859; J. Szinnyei, A vepsz nyelvrâl, (Sulla lingua vepsa), in Nyelvtudományi Közlemények, XVI (1881), p. 409 segg. (importante); L. Kettunen, Lõunavepsa häälik-ajalugu (Fonetica vepsa meridionale; in estone, con riassunto tedesco), in Acta et comm. Univ. Dorpatensis, II, 2, Tartu 1922 (importante); A. Byhan, in C. Buschan, Illustrierte Völkerkunde, II, 2, Stoccarda 1926.