PRIORI, Venturino
PRIORI, Venturino. – Nacque presumibilmente a Nizza intorno al 1430.
Le pur frammentarie notizie biografiche su di lui si ricavano in larga parte dalle lettere e dai componimenti poetici raccolti in due preziosi codici studiati rispettivamente dallo storico del diritto Federico Patetta, che resta il principale biografo di Priori, e dal bibliotecario vaticano Luigi Michelini Tocci, il quale diede alle stampe il lavoro inedito di Patetta completandolo e arricchendolo di annotazioni e della seconda raccolta da lui ritrovata. Il primo codice (oggi conservato all’Accademia delle scienze di Torino, cui pervenne nel 1859 per donazione dell’abate Costanzo Gazzera, ma posseduto in precedenza dal barone Giuseppe Vernazza di Freney, che l’aveva studiato nel 1773 nella biblioteca dei domenicani di Alba) aveva in origine il titolo Venturini de Prioribus Albensis academiae rectoris eximii opera. Item Antonii Calderarii civis Albensis carmina et epistolae familiares aliquot. Scripta sunt ante annum 1500, poi semplicemente Venturini de Prioribus; raccoglie 290 componimenti databili dal 1456 al 1485. Il secondo codice (Vat. lat. 2873, rilegato nel XIX secolo, conserva un tassello dell’antica legatura con indicato «N° 720. Venturini Carmina de Vita et laudibus Sixti 4i, ex membrana, in rubro») proviene dalla biblioteca privata di papa Giulio II, contiene otto componimenti poetici in onore di Sisto IV e del nipote cardinale Giuliano della Rovere (il futuro papa, già allievo di Priori), composti tra il 1471 e il 1481 e in parte già presenti nel codice albese.
Qualificato come «magister Venturinus de Prioribus de Nicia Province», Priori risulta stabilito in Savona già nel 1452. L’anno successivo stipulò un contratto con il Comune per insegnare per un triennio grammatica e retorica con lo stipendio di 60 lire annue. Rinnovò l’incarico sino al 1474.
I ceti dirigenti di Genova e Savona, i due principali centri economici della Liguria, prestarono molta attenzione all’istruzione, sia nella componente dei nobiles sia in quella dei populares, gli uni e gli altri impegnati nell’esercizio della mercatura. Le istanze umanistiche si affermarono particolarmente in Savona, centro vivace dove nel corso del Quattrocento si registrarono le presenze di maestri illustri quali Giovanni Aurispa, Giovanni Filelfo, Lorenzo Traversagni e, appunto, Priori, che svolgevano il ruolo di pubblici lettori.
Dai componimenti poetici di Priori si ricava che tra il 1456 e il 1457 egli prese in moglie a Savona una non meglio precisata Maria, figlia di Alberto, già vedova, e che aveva perduto un figlio, forse nato da un precedente matrimonio o forse naturale. Maria fu donna colta e autoritaria; dal matrimonio nacquero due figlie, Teodora e Catina. Rimasto vedovo, anteriormente al 1476, sempre a Savona, Priori contrasse un nuovo matrimonio, dal quale nacque il figlio Giovanni Battista.
La presenza in Savona di Priori può essere anche collocata sullo sfondo dei frequenti rapporti commerciali dei mercanti di Genova, Savona e degli altri centri della riviera di Ponente con la città di Nizza, dominio sabaudo, e con le terre provenzali, sovente abitate o possedute a titolo feudale da famiglie di origine ligure. La stessa famiglia di Priori era un’importante famiglia mercantile nizzarda, affermata in città almeno dal XIV secolo, e dai componimenti del nostro emergono legami di amicizia con personaggi rivieraschi come il medico e poeta Paolo Ramoino della Valle d’Oneglia o con illustri provenzali come Giovanni Cossa, conte di Troia, barone di Grimaud e siniscalco di Provenza.
A Savona Priori strinse legami con i Della Rovere e con i del Carretto, attraverso i quali entrò successivamente in contatto con la città di Alba, dove nel corso del Quattrocento diversi membri della stirpe marchionale rivestirono la carica di podestà. Nella città ligure, Priori si applicò come correttore dell’edizione del De Consolatione philosophiae di Boezio, edita dalla tipografia di Bongiovanni, un frate agostiniano tedesco, tra il 1473 e il 1474. Sempre a sua cura uscì in quegli anni anche il Dottrinale del grammatico Alessandro de Villedieu (de Villa Dei), un’opera del XII secolo largamente utilizzata per l’insegnamento della lingua latina della Chiesa, stampato in Savona dallo stesso tipografo. La data di edizione di quest’opera, a lungo oggetto di dibattito fra gli studiosi di storia della tipografia, non è stata identificata con certezza, poiché la si dice stampata mentre a Genova e ad Asti imperversava una pestilenza, ma si può ragionevolmente datare anteriormente al 1480.
È questo un periodo poco chiaro delle vicende di Priori. Con certezza è noto che il 16 dicembre 1481 passò dalla città di Alba il cardinale Giuliano Della Rovere, di ritorno dalla sua legazione in Francia, e per l’occasione Priori compose in suo onore due carmi destinati a essere letti durante un banchetto dal nobile savonese Filippo Niella e dal figlio di Venturino, Giovanni Battista. In questo momento quindi Priori non aveva preso ancora residenza ad Alba e si trovava probabilmente a Savona o in altre località della zona. Il 14 aprile 1482 infatti, poco prima di partire per Roma con la speranza di entrare al servizio del cardinale Giuliano Della Rovere, Venturino era ad Altare, feudo dei del Carretto, ove affidò i suoi scolari alle cure di un certo Cola, al quale raccomandò particolarmente Bernardino del Carretto figlio di Giovanni Maria dei signori di Millesimo: riferimento che induce a ipotizzare che, lasciato l’insegnamento a Savona, Priori fosse passato direttamente al servizio dei marchesi del Carretto di Millesimo.
Raggiunse quindi la Corte romana, ma non vi ottenne la posizione sperata e quindi entro lo stesso anno passò a insegnare nella città di Alba, ove è qualificato «albensis achademiae rector», probabilmente in quanto a capo dei maestri della città. La scelta dell’importante centro piemontese può, come detto, ricondursi ai rapporti instaurativi dai del Carretto, ma anche agli scambi frequenti che intercorrevano tra i mercanti albesi e quelli di Savona.
Durante la sua permanenza ad Alba Priori dedicò componimenti poetici al marchese Guglielmo VIII di Monferrato, signore della città, al di lui fratello cardinale Teodoro Paleologo, e a quattro podestà che si succedettero tra il 1482 e il 1485 (Antoniotto Malaspina, Baldassarre Roero, Francesco del Carretto e Filippo Roero) e al vescovo d’Alba, Andrea Novelli (eletto da Sisto IV nel 1483, ma insediato solennemente nell’autunno del 1484, sotto il pontificato di Innocenzo VIII).
Tra il 1483 e il 1485 Priori, accompagnato dal figlio, compì un viaggio a Grimaud, in Provenza, dove aveva conservato beni e interessi.
Rientrato in Alba, vi morì probabilmente intorno allo stesso 1485.
Fonti e Bibl.: G. Tiraboschi, Storia della letteratura italiana, IV, 3, Firenze 1809, pp. 1084 s.; [G.B. Spotorno], Storia letteraria della Liguria, III, Genova 1825, pp. 356, 360-362; N. Giuliani, Notizie sulla tipografia ligure sino a tutto il secolo XVI raccolte dal socio Nicolò Giuliani, in Atti della Società ligure di storia patria, 1869, vol. 9, pp. 32-34; C. Braggio, Giacomo Bracelli e l’umanesimo dei liguri al suo tempo, ibid., 1890, vol. 23, pp. 147 s.; F. Gabotto, Un nuovo contributo alla storia dell’umanesimo ligure, ibid., 1892, vol. 24, pp. 78, 115-125, 257-273; F. Patetta, Venturino de Prioribus umanista ligure del secolo XV, Città del Vaticano 1950; G. Petti Balbi, La scuola medievale, in Storia della cultura ligure, III, a cura di D. Puncuh, in Atti della Società ligure di storia patria, 2005, vol. 45, 1, p. 40; Id., Governare la città. Pratiche sociali e linguaggi politici a Genova in età medievale, Firenze 2007, p. 229.