MERCATI, Venturino
MERCATI, Venturino (Venturino da Milano, Venturino di Andrea dei Mercati). – Scarni sono i dati certi di questo miniatore lombardo, figlio dell’orafo Andrea, nato nella prima metà del XV secolo a Milano (come suggerirebbe la documentazione) o forse a Cremona (come indica la sua formazione).
Le sole attestazioni documentarie che lo riguardano sono conservate in Toscana. A Siena e nel Senese è documentato infatti dal 1472 alla fine di quel decennio (Ciardi Duprè Dal Poggetto; Eberhardt, 1983 e 1985). Dal 1473 al 1476 il M. lavorò a Siena per l’Opera del duomo collaborando con Francesco di Giorgio di Martino, Girolamo da Cremona e Liberale di Iacopo da Verona (codice B: iniziali istoriate alle carte 29r, 52v, 74v, 100r; codice M: iniziali istoriate alle carte 32r, 102v; codice E: una parte delle iniziali decorate; codici C, D, F, H, I, L, M, N, iniziali decorate). Alla sua mano sono inoltre riconducibili altri codici della medesima cattedrale (Antifonari 10.L, 13.O, 3.C, 12.N; Graduali 18.3 e 22.7).
Chiuso il rapporto con l’Opera del duomo senese il M. si fermò a Monteoliveto (Id., 1983 e 1985). Qui miniò un Antifonario per S. Maria della Scala (1476), lasciato incompiuto da maestro Agnolo (Siena, Museo dell’Opera del duomo, Mss., 92.N), e forse parte di due Corali (Arezzo, Biblioteca civica, Mss., 524 e 525, già in S. Agostino a Castiglion Fiorentino). Nel dicembre del 1477 fu poi pagato dal monastero di Monteoliveto per aver miniato un Manuale e nel 1479 gli stessi olivetani gli pagarono 20 pezze d’oro per l’ancona del padre abate, opere entrambe che attendono ancora un riconoscimento da parte della critica o che forse devono considerarsi perdute. La sua presenza nel 1479 a Monteoliveto è anche attestata da gennaio ad aprile dai pagamenti, per debiti d’affitto, che il M. fece all’ospedale della Scala (Id., 1983 e 1985).
Gnaccolini ha ipotizzato che spetti al M. una iniziale ritagliata con la Resurrezione passata all’asta Sotheby’s di Londra (11 dic. 1972, lotto 18) che presenta una iconografia identica a quella che compare nella carta 1v del codice F del duomo di Siena. La miniatura con la Resurrezione costituirebbe il primo numero del catalogo del M., artista i cui rapporti con il Maestro di Ippolita Sforza e con i suoi seguaci rimangono da approfondire, come tutto da costruire è il catalogo del M. pittore.
D’altro canto, sulla base delle poche notizie certe si fondano sia le ipotesi formulate sul suo percorso biografico sia il riconoscimento del suo corpus. È così, infatti, che dal documentato periodo senese si è arrivati a ipotizzare un successivo rientro in patria del M., un soggiorno emiliano e un’attività le cui tracce si perdono alla fine del secolo (Ferrari).
Del M. non si conoscono la data e il luogo di morte.
La riscoperta del M. si deve a Toesca. Egli fu il primo a individuare la sua maniera, sebbene ipoteticamente, in alcune carte dei corali donati dal vescovo di Chiusi e Pienza Pellegrino Maria Carletti, nel 1810, alla cattedrale di Chiusi (Museo capitolare), descritti da Cocco (1910 e 1911) e da Bombe e provenienti da Monteoliveto Maggiore, dove il M. risultava attestato. Si deve agli studi degli anni Cinquanta avere osservato che il M. denunciava la conoscenza dell’opera di Luchino Belbello da Pavia e del Maestro delle Vitae imperatorum, e che i suoi modi potevano accostarsi ai codici bergamaschi di Iacopo da Balsemo e della sua bottega, nonché al Trattato di falconeria (Chantilly, Musée Condé) del 1459. L’inserimento del M. in questo clima portò, oltre a ipotizzare il suo rientro in Lombardia (Ferrari), ad assegnargli diciassette delle miniature contenute nell’Antifonario dei santi realizzato per Ercole I d’Este (Modena, Biblioteca Estense universitaria, Lat., 453= alfa P.I.6), come pure altre ritagliate dai Corali del monastero olivetano di S. Vittore a Milano (Londra, Sotheby’s, 29 nov. 1960, lotto 151; 5 dic. 1995, lotto 16: ibid.). Al M. sono poi state attribuite (Levi D’Ancona) le miniature che corredano i corali del Museo civico di Bologna (mss. 554-559), opere in cui il M. adotta modi affini a quelli dei corali donati da Carlo Pallavicino alla cattedrale di Lodi (New York, The Pierpont Morgan Library, Mss., 682, 684, 686, 687), dove pure si è tentato di leggere un suo diretto intervento (ibid.).
Fonti e Bibl.: G. Milanesi, Nuove indagini con documenti inediti per servire alla storia della miniatura italiana…, Firenze 1850, p. 348 doc. 65; Id., Documenti per la storia dell’arte senese, II, Siena 1854, p. 386; S. Borghesi - L. Banchi, Nuovi documenti per la storia dell’arte senese, Siena 1898, p. 211; W. Bombe, Libri corali di Monteoliveto ora a Chiusi, in Der Cicerone, II (1910), pp. 124 s.; G. Cocco, I corali miniati di Monte Oliveto Maggiore conservati nella cattedrale di Chiusi, in Bollettino d’arte, IV (1910), pp. 462-469; Id., I corali miniati di Monte Oliveto Maggiore conservati nella cattedrale di Chiusi, in La Bibliofilia, XII (1911), pp. 369 s.; P. Toesca, Monumenti e studi per la storia della miniatura italiana, I, Milano 1930, p. 114; V. Lusini, Il duomo di Siena, II, Siena 1939, pp. 281, 290, 305 s., 309, 313 s., 317, 322; M. Gregori, I corali del duomo di Cremona e miniatura cremonese del Quattrocento, III, Il codice XI e i codici XIII, XIV, XV (graduale agostiniano), in Annali della Biblioteca governativa e Libreria civica di Cremona, VIII (1955), pp. 16-18; M.L. Ferrari, in Mostra di arte lombarda dai Visconti agli Sforza (catal.), a cura di R. Longhi, Milano 1958, pp. 113 s.; M. Levi D’Ancona, The Wildenstein Collection of illuminations, I, Firenze 1970, pp. 71, 78-80, 113-119; M.G. Ciardi Duprè Dal Poggetto, I corali del duomo di Siena, Milano 1972, pp. 17, 22, 33, 35, 40-45, 256 s., docc. 64, 65, 72, 78-80, 82-83; Codici liturgici miniati dei benedettini in Toscana (catal.), a cura di A. Guidotti, Firenze 1982, pp. 269-389; H.J. Eberhardt, Die Miniaturen von Liberale da Verona, Girolamo da Cremona und V. da Milano in den Chorbüchern des Doms von Siena. Dokumentation, Attribution, Chronologie, München 1983, pp. 127-130, 172-193, 221-224, 232 (doc. 45a), 233 (doc. 45b), 234 (docc. 56, 57, 58ab, 61ab), 241 (doc. 101), 263 (docc. 254abc, 255abcd, 256abc), 264 (doc. 259a), 265 (doc. 259bcd), 304-306, 323; Id., Sull’attività senese di Liberale da Verona, Girolamo da Cremona, V. da Milano, Giovanni da Udine e prete Carlo da Venezia, in La miniatura italiana tra Gotico e Rinascimento. Atti del II Congresso di storia della miniatura italiana, Cortona… 1982, a cura di E. Sesti, I, Firenze 1985, pp. 431-434; L.P. Gnaccolini, in Dizionario biografico dei miniatori italiani, secoli IX-XVI, a cura di M. Bollati, Milano 2004, pp. 758-760; J.W. Bradley, A dictionary of miniaturists…, III, New York 1889, p. 370; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XXIV, p. 407; E. Aeschliemann, Dictionnaire des miniaturistes…, Milano 1940, pp. 130 s.; E. Aeschliemann - P. D’Ancona, Dictionnaire des miniaturistes…, Milano 1949, p. 150.
B. Cirulli