VENTSPILS ("castello [pils] sul fiume Venta"; ted. Windau; russo Vindava; A. T., 58)
Città costiera della Lettonia, in Curlandia, con un buon porto sul Baltico, sempre sgombro da ghiacci. Già alla fine del sec. XIII l'Ordine Teutonico possedeva un emporio commerciale alla foce della Venta; da questo si è poi sviluppato un centro abitato che nel 1378 ha acquistato i diritti di città. Il porto ha conosciuto nel sec. XVII un periodo di notevole prosperità e da esso sono partite le flotte del duca Giacomo di Curlandia alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali e di terre da colonizzare (Gambia, Tobago). Poi gran parte del commercio è trasmigrato a Liepāja, finché Ventspils ha avuto un nuovo periodo di floridezza dopo l'apertura d'una linea ferroviaria diretta con Mosca. Ora serve nei mesi invernali come avamporto di Riga. La città è posta presso la riva sinistra della Venta, a un paio di km. dal mare; sulla riva destra si trova la stazione ferroviaria. L'industria ha scarsa importanza (segherie), mentre invece di recente Ventspils si è sviluppata come stazione balneare, favorita dal fatto che la spiaggia è protetta verso terra da una serie di dune rivestite di pinastri. Discreta anche l'importanza come porto di pesca. Gli abitanti, che da 7127 nel 1897 erano aumentati a quasi 30 mila nel 1914, nel 1935 erano 15.671, in sensibile regresso rispetto al 1930. Attraverso il porto si commerciano legname, cereali, lino (esportazione), carbone e pesce salato (importazione). Nel 1910 entrarono 1281 navi stazzanti 708 mila tonn.; nel 1934, 494 con 243.000 tonn.