• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

VENETO

di M. Merotto Ghedini - Enciclopedia dell' Arte Medievale (2000)
  • Condividi

VENETO

M. Merotto Ghedini

(lat. Venetus)

Regione dell'Italia nordorientale, parte centrale dell'area già abitata dagli antichi Veneti, dai quali avrebbe preso voce la Venetia romana e, più oltre nel tempo, la Rep. Veneta. Il V. propriamente detto si stende entro confini politico-amministrativi di recente definizione (secc. 19°-20°), in uno spazio compreso fra il mar Adriatico, il basso corso del Po, il bacino del lago di Garda e le foci del Tagliamento.Il territorio in cui si stanziò il popolo dei Veneti si affacciava sull'alto Adriatico, tra la Livenza e l'Adige, ove prese avvio una civiltà che costituì ben presto numerosi centri di notevole importanza culturale, quali Padova, Este, Vicenza, Asolo, Treviso, Oderzo, Altino e Adria.

Un processo di dilatazione della zona abitata dai Veneti avvenne con il riordinamento amministrativo augusteo e la costituzione della Regio Venetia et Histria, a E dell'Oglio, inglobando le pianure di Brescia e Verona, la pianura friulana e la penisola istriana di recente romanizzazione. Tale vasta area subì in seguito un frazionamento con l'arrivo dei Longobardi, nel 568, che determinò la formulazione di un linguaggio del tutto originale - creato dall'incontro di stilemi di cultura 'classica' con l'apporto barbarico - mutando i canoni artistici tradizionali anche in quelle città del V. ove, nel sec. 5°-6°, i monumenti sono esemplari della cultura tardoromana (Verona, Vicenza, Treviso, Belluno, Padova).Frammentarie sono le sopravvivenze monumentali di età longobarda, a eccezione di taluni esempi di rilievo, come il complesso di S. Giorgio in Valpolicella (v. Verona) con il suo ciborio, risalente al regno di Liutprando (712-744), la chiesa di S. Maria Maggiore a Gazzo Veronese, della metà del sec. 8°, e il primitivo impianto di S. Paolo a Monselice, del sec. 8°, nel padovano.Verona rimase al primo posto tra le città del V. sia politicamente sia culturalmente. Il suo sviluppo urbanistico è testimoniato dalle fonti, che ricordano chiese e palazzi di cui poco o nulla rimane; solo in provincia, a Bardolino (v.), si conserva un piccolo edificio di età carolingia, S. Zeno. Gli apparati decorativi delle chiese longobarde e carolinge si conservano solo in maniera frammentaria e sono difficilmente distinguibili tra loro dal punto di vista cronologico. Meno ardua è l'individuazione della produzione artistica ottoniana, più direttamente rapportabile a una matrice bizantina che in terra veneta, soprattutto in questa fase, ha radici profonde.Nell'ambito del panorama architettonico S. Michele a Pozzoveggiani, nei pressi di Padova, non esula dallo stile c.d. esarcale, diffuso nell'area adriatica tra il sec. 9° e il 12° (Bettini, 1966b). Nel sec. 12° le chiese del contado mantennero, anche se in forme più monumentali, questa tipologia 'tradizionale', come a S. Giustina (c.d. duomo vecchio) e a S. Stefano a Monselice. Un esempio di architettura romanica anteriore al sec. 11° è la chiesa di S. Stefano a Carrara Santo Stefano, nella cui abside un coronamento costituito da una galleria nana denuncia un 'atipico' accento lombardo. Nell'interno ad aula, inoltre, un brano pavimentale in tessellatum e sectile, del sec. 10°, attesta l'antica origine della chiesa (Dorigo, 1982-1983). Nei pressi, a Pernumia, nel duomo scavi ancora in corso hanno messo in evidenza una chiesa di età romanica di grandi dimensioni. Singolare esempio del perdurare della tipologia tardoantica su cui si innestano caratteri dell'architettura romanica, è il battistero di Concordia Sagittaria, nel veneziano, edificio dei primi anni del sec. 12°, di impianto cruciforme caratterizzato da tre absidi semicilindriche inserite su una base quadrangolare.Una lenta ma costante trasformazione dei nuclei urbani si registra a partire dal 10° secolo. Nella regione scarsa fortuna ebbe la struttura feudale, mentre il senso della città e la tradizione urbana furono l'elemento predominante sino alla formazione dell'istituzione comunale. L'età dei Comuni avviò la rinascita dei centri urbani con importanti interventi di riassetto urbanistico; in questa fase presero corpo i primi impianti architettonici della struttura comunale, che, tuttavia, solo nel sec. 13° assunsero una tipizzazione diffusa nelle città più importanti (Verona, Padova, Vicenza, Treviso).Nel Duecento il comune più rilevante del V. era Padova (v.), città che vide l'affermazione di nuovi principi sociali e la condanna dei privilegi feudali dei nobili e degli ecclesiastici. Il palazzo della Ragione, ove si amministrava la giustizia, si pone come polo di attrazione urbanistica nei confronti delle circostanti strutture monumentali. Il modello padovano non rimase caso a sé, ma fu adottato come prototipo nei maggiori centri della regione (Verona, Vicenza, Treviso).Il fenomeno degli insediamenti mendicanti interessò ugualmente tutto il V., con maggiore radicamento dei Francescani rispetto ai Domenicani, mentre la presenza dell'ordine di Cîteaux risulta particolarmente scarsa: si conosce solo l'abbazia di S. Maria di Follina, nel trevigiano, risalente ai primi anni del secolo, ove i monaci intrapresero l'erezione del chiostro e in seguito, nel sec. 14°, di una nuova chiesa, recuperando tipologie borgognone.Francescani e Domenicani e successivamente Servi di Maria e Carmelitani incisero in maniera considerevole sulla struttura delle città. Le prime grandi costruzioni sorsero grazie a donazioni comunali: esempio emblematico è la basilica francescana di Padova, dedicata a s. Antonio, simbolo della libertà comunale, ma vanno citate anche S. Fermo Maggiore a Verona, S. Lorenzo a Vicenza (v.), S. Francesco a Treviso (v.). Tra la seconda metà del Duecento e il secolo seguente sorsero altri grandi cantieri mendicanti, nei quali possono essere distinte due tipologie icnografiche precise: la prima comprende edifici ad aula unica, come la chiesa degli Eremitani, S. Maria del Carmine (ambedue della fine del sec. 13°) e S. Maria dei Servi (1370-1380) a Padova, S. Agostino a Vicenza e S. Francesco a Bassano del Grappa (ambedue del sec. 14°); la seconda include invece chiese a tre navate, riscontrabili soprattutto nei complessi domenicani, come S. Agostino a Padova, Ss. Giovanni e Paolo a Venezia, S. Nicolò a Treviso, S. Anastasia a Verona e S. Corona a Vicenza.Ancora nel sec. 13° un evento di particolare rilievo storicoartistico fu la presenza in terra veneta di Federico II di Svevia.A Monselice Ezzelino III da Romano (m. nel 1259), suo alleato, intraprese la ricostruzione della rocca, creando un baluardo fortificato che riprende tipologie di ascendenza meridionale. Lo stesso Ezzelino nella costruzione del castello di Monselice ai piedi della rocca riprodusse in scala maggiore una fortezza esemplata sul mastio soprastante.Il castello di S. Zeno a Montagnana, invece, è chiaramente il frutto dell'opera di maestranze locali e, in ambito veneto, è uno dei casi di spicco nel campo dell'architettura militare. Torri scudate, porte munite di rivellini e arciere a thólos sono elementi frequentemente adottati in V. nelle fortificazioni di età successiva. Presso Carrara San Giorgio e Carrara Santo Stefano vi sono resti di un'antica fortezza di probabile età carrarese, a breve distanza tra Padova e Monselice. Tracce di età carrarese si trovano ancora nella chiesa di S. Stefano a Carrara Santo Stefano, dove si conserva anche il sarcofago di Marsilio da Carrara (m. nel 1338), attribuito a un artista di formazione veneziana (Wolters, 1976), la cui fronte include la figura del defunto inginocchiato.Anche a Este, nel padovano, sussiste il castello carrarese, del 1339-1340, a pianta all'incirca quadrangolare con lunga cortina merlata e mastio che s'innalza nell'angolo nord-ovest; a N-E la rocca del Soccorso dava accesso alla fortezza. In età carrarese e scaligera l'adozione del circuito difensivo merlato, intervallato da torri e torresini e raccordato a un nucleo fortificato maggiore, è del tipo più diffuso nella regione. Ciò è quanto si trova a Cittadella (v. Città nuove), al limite tra bassa e alta pianura; a Marostica, a ridosso delle prime pendici prealpine, ove i due castelli, quello superiore e quello inferiore, si congiungono all'ampia cinta scaligera (1311-1387), munita di merli e torri scudate; a Soave, ove il nucleo urbano è racchiuso entro una turrita cortina muraria che risale il colle sino al castello scaligero.La cultura figurativa del V. longobardo continuò in parte la tradizione tardoantica, anche se forse in maniera più schematica e semplificativa, come attesta il mosaico pavimentale della rocca di Asolo (Mus. Civ.; Rosada, Nicoletti, 1988). Qualche cenno di novità figurative mostrano invece i mosaici pavimentali nella chiesa di S. Maria Maggiore a Gazzo Veronese, per le scelte cromatiche e il pesante impasto coloristico.Un mutamento non sostanziale subirono gli stessi centri urbani alla fine del sec. 8°, quando ai Longobardi si sostituirono i Franchi. Il ciclo pittorico di S. Giorgio, nei pressi di Velo d'Astico, ha indotto taluni a proporne un'origine carolingia (Dani, 1958); tuttavia la sensibilità spaziale, nonché le soluzioni pittoriche delle vesti riportano a un gusto più ottoniano (Marchetto, 1984). L'affresco che decora il portale della basilica dei Ss. Felice e Fortunato a Vicenza, datato al sec. 11°, e il ciclo di San Micheletto, nei pressi di Mizzole, nel veronese, del sec. 11°, mostrano invece un senso plastico e un linearismo meglio riferibili a composizioni bizantineggianti. Anche la decorazione pittorica del battistero di Concordia Sagittaria, della metà del sec. 12°, denuncia chiaramente la derivazione da manufatti che si elaboravano in terra bizantina tra il sec. 11° e il 12° (Drigo, 1992).Chiare connessioni di carattere iconografico e cromatico con il ciclo pittorico concordiese possono essere individuate nella decorazione ad affresco dell'antico sacello martyrium della vicina abbazia di Summaga. Esemplari delle due matrici, quella occidentale e quella orientale, sono gli affreschi frammentari della chiesa di S. Michele di Pozzoveggiani, nei pressi di Padova, in cui collaborarono due frescanti di culture nettamente differenti: il primo, di formazione bizantina, eseguì le pareti laterali dell'aula, il secondo, autore del gruppo degli apostoli e del Cristo Pantocratore nel catino absidale, volse invece l'attenzione a modi più schiettamente occidentali, riprendendo nel sec. 12° il caricato espressionismo e il marcato grafismo delle tipologie ottoniane (Lorenzoni, 1994, p. 110). Tale ciclo pittorico può essere considerato una sorta di 'prototipo locale' (Cozzi, 1998, p. 41), esemplare di quel sostrato di base che informa il panorama figurativo pregiottesco veneto, di cui resta testimonianza nelle pitture di S. Giustina a Monselice, del primo quarto del sec. 13°, e in quella con le figure di S. Francesco e di due santi, della metà del sec. 13° (Cozzi, 1994, pp. 520-521), della cripta della poco distante chiesa di S. Paolo. Apparentato per lo stile a quest'ultimo brano è anche il gruppo di affreschi poco più tardo, degli ultimi tre decenni del sec. 13°, della parete nord nell'antica chiesa di S. Tommaso (Cozzi, 1994, p. 523) nella stessa cittadina.Solo la presenza di Giotto (v.) a Padova provocò una 'virata' di un certo spessore stilistico. Ne è un chiaro esempio la decorazione della chiesetta di S. Nicolò a Piove di Sacco, a S-E di Padova, della prima metà del sec. 14° (Ericani, 1994). Appartengono al sec. 14° anche gli affreschi che decorano la cupola di un oratorio francescano del Duecento, a Curtarolo, a N di Padova, raffiguranti il Paradiso, forse di Giusto de' Menabuoi (v.).Nel Trecento in V. furono attivi importanti pittori, quali Tomaso Barisini (v.), Giuliano da Rimini (v.), Pietro da Rimini (v.), Guariento di Arpo (v.), Nicoletto Semitecolo (v.), Giusto de' Menabuoi, Jacopo Avanzi (v.), Altichiero (v.), Paolo Veneziano (v.) e, in ambito scultoreo, Andriolo de Santi (v.), Antonio da Mestre, Rainaldino di Francia.

Bibl.:

Fonti. - Codice diplomatico padovano dal secolo sesto a tutto l'undicesimo, a cura di A. Gloria, Venezia 1877; Paolo Diacono, Historia Langobardorum, a cura di L. Bethmann, G. Waitz, in MGH. SS rer. Lang. 1878, pp. 7-187: 81-125; Statuti del Comune di Padova dal secolo XII all'anno 1285, a cura di A. Gloria, Padova 1873; Rolandino da Padova, Cronica in factis et circa facta Marchie Trivixane (aa. 1200-1262), a cura di A. Bonardi, in RIS2, VIII, 1, 1905-1908; G.B. Verci, Storia della Marca Trivigiana e Veronese, 20 voll., Venezia 1786-1791; A. Gloria, Il territorio Padovano illustrato, Padova 1862.

Letteratura critica. - M. Belli, L'abbazia di Summaga, Motta di Livenza 1925; E. Zorzi, Il territorio padovano nel periodo di trapasso da comitato a comune. Studio storico con documenti inediti, Venezia 1929; N. Barbantini, Il Castello di Monselice, Venezia 1940; A. Giacomelli, Montagnana. Mura e castelli, Vicenza 1956; A. Dani, Un affresco carolingio nel territorio di Vicenza, Arte veneta 12, 1958, pp. 7-18; L. Simeoni, Federico II ed Ezzelino da Romano, in Studi su Verona nel Medioevo, II, Verona 1959, pp. 131-155; L. Magagnato, Arte e civiltà nel Medioevo veronese, Torino 1962; P.L. Zovatto, L'arte medievale, in Verona e il suo territorio, II, Verona 1964, pp. 481-582; A.M. Romanini, Arte romanica, ivi, pp. 583-777; S. Bettini, Appunti di storia della pittura veneta nel Medioevo, Arte veneta 20, 1966a, pp. 20-42; id., L'architettura esarcale, Bollettino del Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio 8, 1966b, pp. 179-196; P.L. Zovatto, Cultura figurativa bizantina negli affreschi del sacello altomedievale di Summaga, "Atti del I Congresso nazionale di studi bizantini, Ravenna 1965", Ravenna 1966, pp. 163-172; O. Demus, Romanische Wandmalerei, München 1968 (trad. it. Pittura murale romanica, Milano 1969); A.M. Damigella, Pittura veneta dell'XI-XII secolo: Aquileia, Concordia, Summaga, Roma 1969; H. Dellwing, Studien zur Baukunst der Bettelorden in Veneto. Die Gotik der monumentalen Gewölbebasiliken, München 1970; C.G. Mor, Alla ricerca delle origini del Castello di San Zeno in Montagnana e della Scodosia, "Atti del Convegno di studio per il restauro del castello di San Zeno, Montagnana 1969", Padova 1970, pp. 17-23; P.L. Zovatto, Concordia e dintorni, Portogruaro 1972, pp. 96-104; W. Wolters, Scultura veneziana gotica (1300-1460), 2 voll., Venezia 1976; E. Degani, La diocesi di Concordia, Brescia 1977, pp. 630-641; G. Lorenzoni, Scultura e architettura medioevali, in Veneto, Milano 1977, pp. 147-183; S. Bettini, Pittura medioevale, ivi, pp. 184-219; L. Fraccaro de Longhi, S. Maria di Follina. Una filiazione di Chiaravalle milanese nel Veneto, Arte lombarda, n.s., 47-48, 1977, pp. 5-30; F. Zuliani, I palazzi pubblici dell'età comunale e l'edilizia privata nel Duecento e Trecento, in Padova. Case e palazzi, Vicenza 1977, pp. 3-27; G. Cognolato, Saggio di memoria sulla terra di Monselice, di sue sette chiese, del santuario in esse aperto ultimamente, Padova 1979; U. Soragni, Montagnana, in Storia dell'arte italiana, VIII, Inchieste su centri minori, Torino 1980, pp. 71-103; W. Dorigo, Venezia. Origini. Fondamenti, ipotesi, metodi, 3 voll., Milano 1982-1983; R. Valandro, Un palazzo per una città: Ca' Marcello, in Ca' Marcello. Un palazzo principesco in Monselice, Padova 1983, pp. 11-36; C. Semenzato, Una dimora principesca, ivi, pp. 59-94; E. Marchetto, S. Giorgio di Velo d'Astico, Velo d'Astico 1984; A.A. Settia, Castelli e villaggi nell'Italia padana. Popolamento, potere e sicurezza fra IX e XIII secolo, Napoli 1984; H. Dellwing, L'architettura degli Ordini mendicanti, in Storia e cultura a Padova nell'età di S. Antonio, "Convegno internazionale di studi, Padova-Monselice 1981" (Fonti e ricerche di storia ecclesiastica padovana, 16), Padova 1985, pp. 457-465; M. Lucco, Pittura del Duecento e del Trecento nelle province venete, in La pittura in Italia. Il Duecento e il Trecento, Milano 1986, I, pp. 113-149; F. d'Arcais, Pittura del Duecento e Trecento a Padova e nel territorio, ivi, pp. 150-171; E. Zerbinati, Il territorio atestino, in Il Veneto in età romana. Note di urbanistica e di archeologia del territorio, a cura di G. Cavalieri Manasse, II, Verona 1987, pp. 237-253; G. Rosada, A. Nicoletti, Asolo. Progetto Rocca: lo scavo 1987. Il mosaico dell'aula di culto, Quaderni di archeologia del Veneto 4, 1988, pp. 42-48; A.A. Settia, Da villaggio a città: lo sviluppo dei centri minori nell'Italia del Nord, in Città murate del Veneto, a cura di S. Bortolami, Milano 1988, pp. 11-36; S. Bortolami, Le medievali 'pietre asolane' e la rinascita della ''piccola città addormentata'', ivi, pp. 51-56; id., Este da città antica a città medievale: appunti per una storia delle difese murarie, ivi, pp. 65-71; D. Gallo, Per la storia di Monselice nel Medioevo: dal 'castrum' alla 'terra murata', ivi, pp. 79-102; S. Collodo, Il 'castello' di Montagnana: genesi e sviluppo di un capoluogo del contado padovano, ivi, pp. 103-106; A. Morsoletto, Il pedemonte vicentino nel Medioevo e la formazione del volto urbano di Bassano e Marostica, ivi, pp. 107-139; F. Ferrari, S. Salvatori, Prospezioni archeologiche nella chiesa di S. Paolo in Monselice, Monselice 1989; M. Sannazzaro, Il territorio padovano, in Il Veneto nel Medioevo. Dalla 'Venetia' alla marca veronese, a cura di A. Castagnetti, G.M. Varanini, Verona 1989, pp. 220-250; S. Tavano, I monumenti paleocristiani di Concordia. Concordia e la sua Cattedrale, in La Chiesa concordiese, I, Fiume Veneto 1989, pp. 169-190; H. Dellwing, Die Kirchenbaukunst des späten Mittelalters in Venetien, Worms 1990; G. Pavan, Architettura del periodo longobardo, in I Longobardi, a cura di G.C. Menis, cat. (Cividale del Friuli-Villa Manin di Passariano 1990), Milano 1990, pp. 236-298; G. Perbellini, Premesse al restauro di una struttura muraria laterizia: il mastio del castello di San Zeno, in Materiali da costruzione e tecniche edili antiche. Indagini e rilievi nell'ottica della conservazione, Firenze 1991, pp. 47-50; G. Suitner, Le Venezie (Italia romanica, 12), Milano 1991; E. Cozzi, Verona, in La pittura nel Veneto. Il Trecento, a cura di M. Lucco, Milano 1992, II, pp. 309-379; M. Muraro, L'arte nella Marca al tempo dei Da Romano, in Nuovi studi ezzeliniani, I, a cura di G. Cracco, Roma 1992, pp. 105-111; G.M. Tabarelli, Architettura castellana d'Italia, Milano 1992; S. Tavano, Il battistero di Concordia. L'architettura, in La Chiesa concordiese, III, Fiume Veneto 1992, pp. 45-92; A. Drigo, Il battistero di Concordia. Gli affreschi, ivi, pp. 95-130; Atlante storico delle città italiane. Veneto, II, Asolo, a cura di J. Bonetto, G. Farronato, G. Rosada, Casalecchio di Reno 1993; G.P. Brogiolo, Ricerche archeologiche su Monselice bizantina e longobarda, in Monselice. Storia, cultura e arte di un centro ''minore'' del Veneto, a cura di A. Rigon, Monselice 1994, pp. 47-63; A.A. Settia, Monselice nell'alto Medioevo, ivi, pp. 83-99; S. Bortolami, Monselice, ''oppidum opulentissimum'': formazione e primi sviluppi di una comunità semiurbana del Veneto medioevale, ivi, pp. 101-171; G. Bresciani Alvarez, Excursus tra memorie, segni ed emergenze architettoniche della storia urbana, ivi, pp. 431-515; E. Cozzi, Dal Romanico al tardogotico: pittura, arte suntuaria, miniatura, ivi, pp. 517-545; G. Ericani, Problemi di restauro e revisione critica degli affreschi di San Nicolò a Piove di Sacco, in Attorno a Giusto de' Menabuoi. Aggiornamenti e studi sulla pittura a Padova nel Trecento, "Atti della Giornata di studio, Padova 1990", a cura di A.M. Spiazzi, Treviso 1994, pp. 63-76; G. Lorenzoni, La pittura medievale nel Veneto, in La pittura in Italia. L'Altomedioevo, a cura di C. Bertelli, Milano 1994, pp. 105-112; G. Mariani Canova, Le miniature medievali, in I libri di San Marco. I manoscritti liturgici della basilica marciana, a cura di S. Marcon, cat., Venezia 1995, pp. 56-57; M. Merotto Ghedini, La chiesa di Sant'Agostino in Padova, Padova 1995; E. Cozzi, Pittura medievale a Padova e nel territorio prima di Giotto, Padova e il suo territorio 13, 1998, pp. 38-43.M. Merotto Ghedini

Vedi anche
Treviso Comune del Veneto (55,5 km2 con 81.642 ab. nel 2008, detti Trevisani o Trevigiani, ant. Trivigiani), capoluogo di provincia. Situata nella pianura veneta, alla confluenza del Sile con il Botteniga, si trova in una zona ricca di corsi d’acqua per la presenza di numerose polle di risorgiva, le quali danno ... Padova Comune del Veneto (92,8 km2 con 210.173 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. ● Si estende a O della Laguna veneta, a 12 m s.l.m., sul fiume Bacchiglione. È centro di antica origine, vivace per traffici e attività agricole, sia per la sua posizione tra il Brenta e il Bacchiglione, sia per la vicinanza ... Verona Comune del Veneto (206,7 km2 con 264.191 ab. nel 2008), capoluogo di provincia. La città è situata a 59 m s.l.m., al margine settentrionale della Pianura Veneta, ai piedi dei Monti Lessini e in prossimità dello sbocco della valle dell’Adige. Il nucleo antico, localizzato all’interno di una delle due ... Venezia Comune del Veneto (415,9 km2 con 268.993 ab. nel 2008, detti Veneziani), capoluogo di regione e di provincia. L’insediamento storico della città, posta al centro dell’omonima laguna, è tradizionalmente suddiviso in sei ‘sestieri’ (Cannaregio, Castello, Dorsoduro, San Marco, San Polo e Santa Croce) e ...
Tag
  • MATERIALI DA COSTRUZIONE
  • EZZELINO III DA ROMANO
  • PALAZZO DELLA RAGIONE
  • NICOLETTO SEMITECOLO
  • CONCORDIA SAGITTARIA
Altri risultati per VENETO
  • Veneto IGP
    Dizionario dei prodotti DOP e IGP (2018)
    Indicazione geografica protetta dei vini prodotti nelle province di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza, nella regione Veneto. Le tipologie di vino sono bianco, rosso, rosato, passito bianco, passito rosso e novello, ottenute da uve provenienti da uno o più vitigni autoctoni ...
  • Veneto
    Enciclopedia on line
    Regione dell’Italia nord-orientale (18.399 km2 con 4.879.133 ab. nel 2020, ripartiti in 568 comuni; densità 266 ab./km2) compresa fra le Alpi Carniche a N, il Trentino-Alto Adige e il Lago di Garda a O, il Mincio e il Po a S, il Mar Adriatico e il Friuli-Venezia Giulia a E. Il capoluogo di regione è ...
  • Veneto
    Dizionario di Storia (2011)
    Regione dell’Italia nordorientale, con capoluogo Venezia. Occupato dai romani nel 2° sec. a.C., il V. decadde in età tardoantica, in partic. nei centri cittadini (Altino, Concordia), per le invasioni di popoli germanici e per lo spostamento dei flussi commerciali. A partire dal 569 passò in mano ai ...
  • Veneto
    Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)
    Paola Salvatori Geografia umana ed economica La popolazione del V. è arrivata nel 2005 a 4.738.313 abitanti. Dopo il sensibile aumento del decennio 1971-1981 (+4,5%), dovuto all'andamento positivo sia del saldo naturale sia di quello migratorio, essa ha conosciuto nel decennio successivo una sostanziale ...
  • Veneto
    Enciclopedia dei ragazzi (2006)
    Claudio Cerreti Dolomiti, terraferma, laguna e mare A parte Venezia con la sua laguna, il Veneto è soprattutto una vastissima pianura disseminata di centri abitati, ville rinascimentali e piccole fabbriche attivissime e sempre aggiornate. Alle spalle della pianura, le montagne delle Dolomiti attirano ...
  • VENETO
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1995)
    Dario Croce Bianca Maria Scarfì Francesco Monicelli Mario Dal Mas (v. venezie, tre, XXXV, p. 78; App. II, II, p. 1096; III, II, p. 1077; veneto, App. III, II, p. 1076; IV, III, p. 805) Nel 1983, per la prima volta nella sua storia, il V. ha registrato un saldo naturale negativo di 2536 unità. Al ...
  • VENETO
    Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)
    (XXXV, p. 48; App. II, 11, p. 1096; III, 11, p. 1076) Eugenia Bevilacqua Bruna Forlati Tamaro Negli ultimi anni il V. è stato funestato da alcune calamità che hanno apportato danni notevoli. Un evento drammatico, che commosse il mondo intero per la sua singolarità e l'ampiezza delle conseguenze, ...
  • Veneto
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Ettore Caccia Non ragioni critiche intrinseche giustificano la presente voce, e neppure ragioni storiche, se il V. come regione non esisteva ai tempi di D., e se la Marca Trevigiana che ad esso potrebbe in parte corrispondere non ebbe mai una sua esistenza politica, così che si fa sempre necessario ...
  • VENETO
    Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)
    (XXXV, p. 78, App. II, 11, p. 1096) Elio Migliorini Il V. ha subìto nel periodo 1951-57 numerose alluvioni, di cui la più disastrosa è stata quella del 14 novembre 1951 causata da 3 squarci arginali in sinistra del Po, di fronte a Pontelagoscuro (a Paviole e ad Occhiobello), là dove il fiume descrive ...
  • ANDREA III, Veneto, re d'Ungheria
    Enciclopedia Italiana (1929)
    Figlio di Stefano, che nasceva da Andrea II e da Beatrice d'Este, ebbe anch'egli per madre una gentildonna italiana, Tommasina Morosini, e fu educato a Venezia, presso la famiglia di lei. Morto poi Ladislao IV, A., quale ultimo rampollo della casa arpadiana, fu richiamato in patria e venne accolto ovunque ...
Mostra altri risultati
Vocabolario
vèneto
veneto vèneto agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Venĕtus]. – 1. a. Della regione del Veneto (Venezia Euganea) o, con senso più ampio, del territorio comprendente le Tre Venezie (escludendo per lo più la Ladinia dolomitica e il Friuli): essere...
more veneto
more veneto ‹... vèneto› locuz. lat. (propr. «secondo l’uso veneto»), usata in ital. come avv. – Espressione con cui si designava lo stile cronologico, corrispondente all’uso del più antico calendario romano, adoperato ufficialmente nel...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali