venenoso
In senso proprio, riferito a sostanza " che agisce come un veleno ", compare in Cv I I 12 lo stomaco suo è pieno d'omori venenosi contrarii, sì che mai vivanda non terrebbe.
La coda di Gerione termina con una venenosa forca / ch' a guisa di scorpion la punta armava (If XVII 26); qui v. vale " che contiene e inietta veleno " e integra il significato allegorico di forca, probabilmente allusiva alla duplice forma della frode, esercitata contro chi si fida e contro chi non si fida (ma, in ogni caso, " dannosa ", per chi ne è l'oggetto, come sono i veleni).
Tutto il territorio della Romagna, dice Guido del Duca a D. con amara tristezza, è ripieno / di venenosi sterpi (Pg XIV 95); la metafora ha l'evidenza visiva della selva dei suicidi, intricata di stecchi con tòsco, di aspri sterpi (If XIII 6 e 7), e allude alla presente corruttela della regione, ormai brulla di ogni virtù civile e cortese.