Scrittore russo (Zapoljarnyj, Murmansk, 1938 - Mosca 1990), uno dei più irregolari e originali autori del dopoguerra. La sua opera maggiore è il romanzo Moskva-Petuški (1970), che conobbe una grande popolarità.
All'età di diciassette anni E. si trasferì a Mosca dove si iscrisse alla facoltà di lettere. Espulso dopo breve tempo per inadempienza agli obblighi militari, svolse lavori saltuari e modesti in diverse città della Russia e delle altre repubbliche sovietiche, fino ad assumere un'occupazione più duratura nella compagnia telefonica nazionale. Dedito all'alcool, perse l'impiego e visse a lungo a Mosca, del tutto emarginato, privo di documenti e senza fissa dimora. Iniziò l'attività letteraria nel 1956 (Zametki psichopata "Appunti di uno psicopatico", 1956-58; Blagovestvovanie "La buona novella", 1962). Nel 1970 scrisse la sua opera maggiore, il romanzo Moskva-Petuški (trad. it. Mosca sulla Vodka, 1977), che fu diffuso in dattiloscritto nei circuiti non ufficiali della cultura moscovita. Pubblicato per la prima volta in Israele nel 1973, in Russia il romanzo uscì, anche se non in forma integrale, solo nel 1988-89 sulla rivista Trezvost´i kul´tura ("Sobrietà e cultura"). Moskva-Petuški è l'incerto viaggio di un ubriacone, Venedikt, attraverso la periferia e i sobborghi di Mosca verso Petuški, un piccolo centro non lontano dalla metropoli. Scandito da solenni ubriacature e incontri con occasionali compagni di bevute, il viaggio di Venedikt si trasforma gradualmente da irridente dissacrazione della realtà sovietica in intensa esperienza esistenziale, in cammino di espiazione. Negli anni successivi, dopo la stesura di Vasilij Rozanov glazami ekscentrika ("Vasilij Rozanov visto da un eccentrico", 1973), appassionata riflessione sull'opera di V. Rozanov, e altri brevi scritti letterari, E. compose la tragedia Val´purgieva noč´ ("La notte di Valpurga", 1985), ambientata in un ospedale psichiatrico, in cui si accentua il senso tragico dell'esistenza umana. La tragedia è pubblicata, insieme al romanzo e agli scritti letterari, nella raccolta Ostav´te moju dušu v pokoe ("Lasciate in pace la mia anima", 1995, post.).