VENCESLAO, santo, duca di Boemia
Nacque circa il 907, primogenito del duca Vratislao I; nel 921 assunse il governo della Boemia, da principio però sotto la tutela di sua madre Drahomira. Fu un propagatore zelante del cristianesimo nel suo paese ancora semibarbaro. Per opera sua la Boemia inclinò dal punto di vista ecclesiastico verso l'Occidente, anche se V. non ostacolò la liturgia slava, introdotta in Boemia dall'Impero della Grande Moravia al tempo del duca Borivoj per merito degli apostoli slavi Cirillo e Metodio. Anche politicamenie V. condusse lo stato boemo in legami più stretti con l'Occidente, avendo riconosciuto, nel 929, la sovranità del re tedesco Enrico I. Altri fatti notevoli del governo di V. sono la fondazione della rotonda di S. Vito al castello di Praga, la prima costruzione monumentale in Boemia eseguita su modelli occidentali, e probabilmente anche la coniazione della prima moneta boema, del cosiddetto denaro di S. Venceslao. Il carattere filoecclesiastico del suo governo fu causa della congiura, organizzata dal fratello Boleslao I (v.): V. fu, il 28 settembre 929, ucciso nel suo castello di Boleslav.
Ben presto dopo la morte, V. fu venerato dalla nazione come martire della fede, ed esaltato nelle numerose leggende sia slave sia latine, fra le quali le più importanti sono quelle di Gumpoldo, vescovo di Mantova, e del monaco boemo Cristiano. Quale primo santo boemo cristiano, V. diventò nella storia boema modello dell'eroe nazionale e protettore mistico dello stato. La sua immagine fu riprodotta sulle monete e sui sigilli dei duchi e dei re di Boemia; la sua bandiera fu palladio nelle battaglie, e la canzone, invocante S. Venceslao, diventò già nel Medioevo inno nazionale boemo. La venerazione di S. Venceslao raggiunse il culmine al tempo di Carlo IV, il quale fece fare in onore del santo la nuova corona reale boema, secondo la quale le terre boeme vengono chiamate le terre della corona di S. Venceslao.
Bibl.: J. Kalousek, Obrana knížete Václava svatého (L'apologia del duca S. V.), 2ª ed., Praga 1901; J. Pekař, Die Wenzels- und Ludmila Legenden und die Echtheit Christians, Praga 1906; J. Pekař, Svatý Václav (S. V.), ivi 1929, 2ª ed., 1932; Fr. Stejskal, Svatý Václav, jeho žviot a úcta (S. V., la sua vita e venerazione), ivi 1925; A. Naegle, Der heilige Wenzel, der Landpsatron Böhmens, Warnsdorf 1928; V. Novotný, Český kníže Václav Svatý (S. V., duca di boemia), Praga 1929; J. V. Šimák, O knížeti Václavu (Sul duca V.), ivi 1929; Fr. Dvorník, San V., ivi 1929; K. Stloukal, Saint Venceslas dans l'histoire et dans la tradition du peuple tchécoslovaque, ivi 1929; G. Skalský, Denár knížete Václava Svatého a počátky českého mincovvnictví (Il denaro del duca S. V. e i primordî della coniazione boema), ivi 1929; R. Urbánek, Sv. Václav a jeho tícta (S. V. e la sua venerazione), Bruna 1930; W. Wostry, Drei St. Wenzels-Studien, Praga 1933; J. Cibulka, Václavova rotunda sv. Vita (La rotonda di S. Vito, fondata da S. V.), ivi 1934; Svatováclavský sborník, vydaný na památku 1000. výêoči smrti knižete Václava Svatého. Díl I. Kniže Vàclav Svatý a jeho doba (Miscellanea San Venceslao, pubblicata per commemorare il millennio della morte del duca S. V., Parte 1ª. Il duca S. V. e i suoi tempi), ivi 1934. Cfr. anche A. Cronia, Čechy v dějinách italské kultury (La Boemia nella storia della cultura italiana; con il riassunto italiano), ivi 1936.