VENA (lat. vena)
Le vene sono vasi sanguiferi nei quali il sangue scorre in direzione centripeta: contengono sangue venoso, fatta eccezione per le vene polmonari e per la vena ombelicale del feto. Le vene si distinguono dalle arterie per la sottigliezza delle pareti, per la proprietà di dilatarsi notevolmente e di afflosciarsi, per la frequenza delle anastomosi, per la presenza delle valvole; le piccole vene sono sinuose, le grandi rettilinee.
Le vene sono più numerose delle arterie; infatti quelle sottocutanee non sono accompagnate da arterie corrispondenti e quelle profonde sono frequentemente in numero di due per ogni arteria comes. Le pareti delle vene, come quelle delle arterie, risultano di tre tonache, una interna detta intima, una media e una esterna o avventizia; ma la struttura, lo sviluppo e la delimitazione di queste tonache varia notevolmente da una vena all'altra, indipendentemente dal calibro e anche nei varî tratti di una stessa vena; per cui non se ne può dare che una descrizione schematica riferentesi specialmente alle vene di medio calibro. L'intima è formata da un endotelio a cellule poligonali leggermente allungate nel senso della lunghezza del vaso e da una lamina congiuntivale nella parte esterna della quale abbondano fibre elastiche per lo più longitudinali, che costituiscono la membrana elastica interna. La tonaca media, generalmente assai poco sviluppata, risulta da un'armatura connettivale elastica, nella quale si trovano fibre muscolari lisce, disposte prevalentemente in senso circolare. La tonaca esterna, che è la più sviluppata, è costituita da uno strato congiuntivale contenente scarse fibre elastiche e i vasa vasorum. In certe vene, come in quelle dell'arto inferiore, tra la media e l'esterna si trova uno strato quasi continuo di fibre muscolari lisce a direzione longitudinale.