veloce
Compare in un esempio del Convivio e in sedici della Commedia, dove si dispone di preferenza o in rima (nove volte) o in apertura di verso (due volte).
Poiché è attributo di ciò " che si muove con grande prestezza ", gli esempi più numerosi appartengono al Paradiso (dieci, contro uno dell'Inferno e cinque del Purgatorio), in connessione con alcuni fra i motivi più significativi della cantica, quali quello della salita di D. verso l'Empireo, del moto impresso da Dio all'universo, dell'impulso delle creature a unirsi al creatore e del gioioso ritmo di danza con il quale i beati rivelano la loro letizia.
A questi temi si collegano alcune fra le più alte similitudini del Paradiso: VII 8 quasi velocissime faville / mi si velar di sùbita distanza; XIV 113 così si veggion qui diritte e torte, / veloci e tarde, rinovando vista, / le minuzie d'i corpi; XXI 81 del suo mezzo fece il lume centro, / girando sé come veloce mola; e così in XIII 136, XVIII 36.
Altre volte questi motivi sono espressi direttamente (e il giro della frase è tale che l'aggettivo talora assume valore avverbiale); a proposito dell'ascesa di D.: La concreata e perpetüa sete / del deïforme regno cen portava / veloci quasi come 'l ciel vedete (Pd II 21); della danza più o meno rapida dei beati dell'ottavo cielo: quelle carole, differente- / mente danzando, de la sua ricchezza / mi facieno stimar, veloci e lente (XXIV 18); del moto circolare dei Serafini e Cherubini intorno al punto luminoso sotto cui si palesa Dio: Così veloci seguono i suoi vimi, / per somigliarsi al punto quanto ponno (XXVIII 100).
Appartiene alla stessa cantica il motivo del moto dei pianeti (XXII 149 tutti e sette mi si dimostraro / quanto son grandi e quanto son veloci) e del Primo Mobile, ciel velocissimo (XXVII 99) non solo perché, essendo l'ultimo dei cieli fisici, ha un movimento di rotazione più veloce degli altri, ma anche perché la sua velocità è straordinaria (il superlativo ha perciò contemporaneamente valore relativo e assoluto); sullo stesso motivo, cfr. Cv II III 9 E questo è cagione al Primo Mobile per avere velocissimo movimento; e vedi VELOCITADE.
Gli esempi delle altre cantiche hanno un tono più didascalico o descrittivo. Necessità... fa esser veloce la Fortuna (If VII 89), le impone cioè di compiere " con incessante e rapida frequenza " i trasferimenti che essa fa dei beni mondani; l'angelo nocchiero, sbarcate le anime sulla spiaggia del Purgatorio, sen gì, come venne, veloce (Pg II 51); come racconta Bonconte a D., l'acqua della pioggia caduta a torrenti sulla piana di Campaldino ver' lo fiume real tanto veloce / si ruinò, che nulla la ritenne (V 122); e si noti come anche negli ultimi due esempi l'aggettivo ha valore avverbiale.
Allorquando Virgilio e Stazio, e dietro loro D., si avviano per la scala che porta al sesto girone, il poeta osserva come senz'alcun labore / seguiva in sù li spiriti veloci (Pg XXII 9). L'aggettivo non ha valore meramente esornativo, in quanto vuoi far notare come, avendo ormai compiuto gran parte della sua purgazione, l'ascesa per la sacra montagna è divenuta per D. facile e, quindi, veloce.
Nella sua aspra requisitoria contro le corrotte donne fiorentine, Forese minaccia loro un prossimo, grave castigo: Pg XXIII 107 se le svergognate fosser certe / di quel che 'l ciel veloce loro ammanna...: " velocemente ", " tra pochi anni ", secondo i più (ed è l'interpretazione più persuasiva); il Mattalia, invece, preferisce intendere, col Del Lungo, come aggettivo: " la misura della velocità è psicologica; il moto del cielo appare minacciosamente veloce quando si sa che esso corre verso lutti e sventure " .
In due casi è riferito al movimento stesso, in quanto compiuto con grande velocità: Non scese mai con sì veloce moto / foco di spessa nube (Pg XXXII 109); e si veda anche Cv II III 9 (già citato).