CARIOCLASICI, VELENI
. Sotto questo termine, introdotto dall'istologo belga A.P. Dustin, sono raggruppate sostanze che, diverse quanto a provenienza e quanto a struttura chimica, sono tutte capaci di indurre nelle cellule animali e vegetali distruzioni nucleari intense e, in linea generale, alterazioni più o meno profonde dei processi di divisione cellulare.
Si riconoscono due tipi fondamentali di reazione carioclasica. Il primo, caratterizzato da un improvviso arresto delle divisioni cellulari cui fa immediatamente seguito picnosi nucleare e successivamente degenerazione della cellula, è proprio della triplaflavina e della maggior parte degli altri veleni carioclasici (sali di tallio, mercurio, bismuto, oro, zinco, cobalto, nichelio, tartaro emetico, difenoli, rosso neutro, rivanolo, morfina, codeina, nicotina, determinate tossine batteriche, ecc.). Il secondo tipo, caratterizzato in un primo tempo da un brusco arresto allo stadio di metafase o di pre-metafase delle mitosi (azione statmocinetica) in tutte le zone germinative dell'organismo e in tutte le cellule destinate al cambio fisiologico dei tessuti, e in secondo tempo da una tardiva evoluzione di tali mitosi o verso la distruzione picnotica e la citolisi o verso le altre fasi della scissione o infine verso la ricostituzione senza plasmodieresi di nuclei anomali poliploidi, è presentato dai derivati dell'arsenico (cacodilato sodico, arseniati e arseniti, arrhenal, arsilene) e soprattutto dalla colchicina e derivati (colchiceina, ossidicolchicina, octoidrocolchicina, ecc.). Controversa è l'ammissione di una azione eccitomitotica iniziale, propria, secondo Dustin, dei veleni del secondo tipo.
Dell'impiego delle sostanze carioclasiche e in modo particolare della colchacina s'è avvantaggiata la biologia sperimentale (citofisiologia, cancerologia, endocrinologia, ecc.); né sono mancate applicazioni pratiche (dosaggio biologico di ormoni col metodo statmocinetico; produzione di nuove e pregiate varietà poliploidi di vegetali).