velame
Esclusivo della Commedia, è usato solo in senso figurato, senza alcuna differenza semantica rispetto ad alcuni impieghi traslati del sostantivo ‛ velo ' (v.).
Appare, due volte su tre, in rima: Pd XIX 30 Ben so io che, se 'n cielo altro reame [" ordine angelico " ] / la divina giustizia fa suo specchio [" si riflette in esso " ], / che 'l vostro non l'apprende con velame, " non apprende la divina giustizia con alcun velamento, ma tutta simplice e aperta " (Ottimo), " con coprimento " (Buti), " con impedimento d'ignoranza " (Vellutello); e If XXXIII 27 feci 'l mal sonno / che del futuro mi squarciò 'l velame, " mi svelò il futuro ". Una volta si registra nel corpo del verso: IX 63 O voi ch'avete li 'ntelletti sani, / mirate la dottrina che s'asconde / sotto 'l velame de li versi strani: il velame è il velo (Pg VIII 20), cioè la " lettera ", il " senso letterale ", sotto cui si cela l'allegoria; cfr. Cv II I 3 ed Ep XIII 20-25; e v. la voce ALLEGORIA.