veglia liturgica Forma di preghiera notturna, già conosciuta nella tradizione della Chiesa, e ripristinata dalla riforma liturgica voluta dal concilio Vaticano II nella liturgia delle ore (o celebrazione dell’ufficio divino). Durante la v. si dice l’ufficio della lettura della domenica, o della solennità o della festa, come si trova nel libro della liturgia delle ore fino alle letture comprese, con l’aggiunta dei cantici indicati nell’appendice del libro stesso; si legge poi il Vangelo; infine si canta il Te Deum e si conclude con l’orazione.